Il liberalismo come matrice del razzismo contemporaneo

Di Lelio Antonio Deganutti

Il razzismo, spesso percepito come un fenomeno violento e apertamente discriminatorio, “fascista ” ha origini più sottili e insidiose, che affondano le radici in ambienti liberali, contrattualistici e mercantilistici, apparentemente moderati. Queste ideologie, emerse tra il XVII e il XVIII secolo, hanno contribuito a plasmare le strutture sociali e le relazioni interpersonali, dando vita a una forma di pensiero che ha giustificato la creazione di gerarchie razziali. Il liberalismo, con il suo focus sulla libertà individuale e sui diritti umani, ha rappresentato un cambiamento significativo rispetto alle strutture autoritarie precedenti, ma ha anche aperto la porta a una categorizzazione delle popolazioni. In questo contesto, i pensatori contrattualisti come Hobbes, Locke e Rousseau hanno formulato idee sul contratto sociale che, pur enfatizzando l’uguaglianza tra gli individui, hanno in alcuni casi avallato la percezione di superiorità di determinate culture o gruppi etnici. Il mercantilismo, che mirava all’accumulo di ricchezze e risorse, ha ulteriormente alimentato questa narrativa, giustificando l’espansione coloniale con l’idea di portare civiltà a popoli considerati inferiori. Le potenze europee, in questo frangente, hanno intrapreso un processo di colonizzazione, riducendo le popolazioni indigene a meri strumenti economici, mentre la schiavitù veniva giustificata come un mezzo per ottenere profitto. Con l’affermarsi del liberalismo economico nel XIX secolo, il razzismo ha trovato nuove giustificazioni teoriche, poiché alcuni scienziati e pensatori sociali hanno cercato di classificare le razze umane in base a caratteristiche fisiche e comportamentali, promuovendo l’idea che alcune razze fossero intrinsecamente superiori ad altre. Queste teorie, prive di fondamenti scientifici validi, hanno avuto un impatto duraturo sulle politiche pubbliche e sulla cultura popolare, radicando ulteriormente il razzismo nella società. È fondamentale riconoscere che il razzismo non è un fenomeno esclusivamente derivato da ideologie liberali, ma ha trovato terreno fertile in un contesto che ha enfatizzato la distinzione tra “noi” e “loro”. Le conseguenze di queste ideologie sono ancora visibili oggi, con l’emergere di stereotipi razziali e pratiche discriminatorie che affliggono le società contemporanee. Affrontare il razzismo richiede una comprensione profonda delle sue origini storiche e delle ideologie che lo hanno alimentato, affinché si possano costruire società più giuste e inclusive, in cui ogni individuo, indipendentemente dalla propria origine etnica o culturale, venga trattato con dignità e rispetto. Solo una riflessione critica sulle radici del razzismo può guidarci verso un futuro in cui la diversità venga celebrata e valorizzata, creando una società in cui le differenze siano motivo di arricchimento e non di divisione.

Lascia un commento