di Julius Evola
“Come il vero Stato, lo Stato gerarchico e organico, ha cessato di esistere, del pari oggi non esiste nemmeno un qualsiasi partito o movimento al quale si possa incondizionatamente aderire e per il quale ci si possa battere con impegno assoluto per il suo presentarsi come l’assertore di una qualche idea superiore. Il regime dei politicanti, spesso uomini di paglia al servigio di interessi finanziari, industriali o sindacali, esaurisce il mondo attuale dei partiti, di là dalla varietà delle etichette. D’altronde, la situazione generale ormai è tale, che quand’anche esistessero partiti o movimenti di tipo diverso, essi fra le masse sradicate non avrebbero quasi nessun seguito, quelle masse non reagendo positivamente che a chi prometta loro vantaggi materiali e ‘conquiste sociali’. Quando queste non siano le sole corde a vibrare, l’unico punto di presa offerto dalle masse ancor oggi – anzi oggi più che mai – riguarda il piano delle forze passionali e sub-intellettuali, forze che, per la loro stessa natura, sono prive di ogni stabilità. Sono, queste, le forze su cui contano i demagoghi, i capi-popolo, i manipolatori di miti, i fabbricanti dell’ ‘opinione pubblica’. A tale riguardo è abbastanza istruttivo ciò che è avvenuto coi regimi che ieri in Germania e in Italia avevano inteso prender posizione contro democrazia e marxismo: quel potenziale di entusiasmo e di fede che allora avevano animato grandi masse, talvolta sino a forme fanatiche, è svanito senza residuo nel punto della crisi, quand’anche esso non si sia trasferito in nuovi, opposti miti, sostituitisi ai precedenti per la sola forza delle cose. E’ quel che, in genere, deve attendersi da ogni corrente collettiva alla quale manchi ogni dimensione in profondità, in quanto ha per fondo le forze cui si è accennato, corrispondenti al puro d e m o s e alla sovranità di esso, il che vale quanto dire, secondo il significato letterale, la ‘democrazia’.Tale piano irrazionale e sub-intellettuale, oppure l’altro determinato dalle pure utilità materiali e ‘sociali’ – ecco gli unici domini rimasti per ogni azione politica efficace, dopo la fine degli antichi regimi. Per cui, quand’anche oggi apparissero capi degni di questo nome – uomini, dunque, che facessero appello a forze e interessi di tipo diverso, che non promettessero vantaggi materiali, ma che esigessero, che imponessero ad ognuno una severa disciplina, che non acconsentissero a prostituirsi e a degradarsi pur di assicurarsi un potere personale precario, effimero e informe – questi capi non avrebbero quasi alcuna presa sull’attuale società.”
(J.E., Cavalcare la tigre, Scheiwiller, Milano 1961)
Liberamente tratto dal gruppo facebook “Pillole Evoliane”

