di Vincenzo Di Maio
L’azione supera la teoria perché la presenza in cui si svolge permette il vantaggio dell’incertezza che è il risultante della sorpresa in un ottica mistica, misterica e miracolosa di un rapporto di forze già schierato a vantaggio del soggetto agente in una oggettiva struttura facente funzione aggettiva di qualificazione concreta che supera le potenzialità pratiche e probabilistiche di qualsiasi meccanica, quantistica e non.
Qualcosa che ricorda come la differenza di tempistica intrinseca tra il tuono che vibra in ritardo rispetto al lampo repentino della luce, si scaglia in un fulmine fiammante: il lampo dell’attimo fuggente nel Bushido.
Proprio come dimostra il rapporto dicotomico tra la mente zen e il principio di indeterminazione di Heisenberg.
Come dice un vecchio proverbio, vox populi vox deus, le chiacchiere servono a poco perché sono i maccheroni che riempiono la pancia.
Detto in parole povere il non scritto è il meglio poiché è frutto istantaneo del vissuto diretto di gran lunga superiore allo scritto indiretto o al verbalizzato eterodiretto.

