“Voi e i figli di oggi e di domani della Stirpe romena e di qualsiasi Stirpe del mondo guardatevi tutti da questo sentimento spaventoso, la viltà. Tutta l’intelligenza, lo studio, tutto il talento, tutta l’educazione non serviranno a nulla se saremo vili. Insegnate ai vostri figli a non impiegare mai la viltà, né contro l’amico né contro il nemico, giacché mediante la viltà essi non solo non vinceranno ma saranno più che sconfitti: risulteranno schiacciati. Nemmeno contro il vile e le sue armi ignobili essi dovranno impiegare la viltà, giacché la loro eventuale vittoria significherà un semplice scambio di persone; la viltà rimarrà immutata. La viltà del vinto sarà sostituita dalla viltà del vincitore, ma, in sostanza, a dominare il mondo sarà sempre la medesima viltà. Le tenebre di una viltà non possono essere fugate dalle tenebre di un’altra viltà, ma solo dalla luce che emana dall’anima dell’eroe, ricca di nobile carattere e d’onore”.
(Corneliu Zelea Codreanu)

