di Vincenzo Di Maio
La definizione di un essere illuminato è colui che è completamente senza paura, il raggiungimento di uno stato di grazia che permette l’espressione della primordialità insita nel contatto viscerale con le radici dell’anima che permette di sentirsi completi attraverso un’androginia spirituale con l’altro versante di sè stessi, indipendentemente dal proprio sesso corporeo di appartenenza.
Abbiamo a che fare con un’innocenza primordiale che permette di accrescere sensibilità sopite che determinano lo sviluppo dell’umanità e delle virtù primordiali, come l’imperituro dominio di sè rispetto alla realizzazione dei disegni divini di Dio Creatore, generando di fatto lo sviluppo luminoso del corpo astrale che determina l’unificazione degli umani pneumatici in un tutt’uno con le divinità celesti del Creato Cosmico, diventando tassello di onnipresenza del nostro Dio Altissimo attraverso il mettersi al suo servizio che, come le stelle nella notte, brillano questi occhi divini nel buio delle tenebre di questa realtà.
La fine del paradiso terrestre, raccontato da ogni frammento antropologico della Tradizione Primordiale, è stata una fine generata dal sentimento di una paura profonda instillata da agenti estranei della Devianza Originaria, che allontanarono l’umanità dalla grazia di Dio Altissimo.
Vincere ogni paura, anche quella di morire, è il sentiero che ci conduce alla salvezza di ognuno verso ciascuno, un sentiero di primordialità che ci porta a riscoprire i remoti fasti dell’Antico Ordine Planetario, in cui l’Armonia Cosmica regnava sovrana.
Non ci resta che sforzarci tutti di sviluppare ulteriormente le nostre capacità sensoriali ed extrasensoriali attraverso l’amore per aprire verso il Cielo la nostra visuale, al fine di squarciare il Cielo e portare così la giustizia divina sulla Terra.
PRIMORDIALISMO VISIONARIO – movimento politico internazionale

