Quando l’Uomo incontra la Via

a cura di Sara Balkizi

Quando una persona superiore sente parlare del Tao,
diligentemente lo mette in pratica.
Quando una persona comune sente parlare del Tao,
ci crede per metà e ne dubita per metà.
Quando uno sciocco sente parlare del Tao,
scoppia a ridere solo a pensarci.
Se questi non ridesse,
non sarebbe il Tao.
Così è detto:
La lucentezza del Tao assomiglia al buio,
l’avanzamento del Tao assomiglia ad una ritirata,
il sentiero pianeggiante sembra brullo,
il cammino superiore sembra vuoto,
il puro sembra essere macchiato
e la vera virtù non sembra essere abbastanza.
La virtù della prudenza sembra essere codardia,
il puro sembra essere contaminato,
il vero quadrato sembra non avere angoli,
i vascelli migliori impiegano il maggior tempo per giungere alla fine,
i suoni più grandi non possono essere uditi,
e la più grande immagine non ha forma.
Il Tao si nasconde nell’innominato,
eppure esso solo sostiene e completa tutte le cose.
[ Tao Te Ching; 41 ]

Quando l'Uomo incontra la Via
Quando l’Uomo incontra la Via

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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