a cura di Angelo Armano
Gli uomini sono alla ricerca della forza, del potere, per assicurare a sé stessi non si sa cosa.
Molti che praticano arti marziali sono catturati in questa fantasia e alcuni fanno persino Aikido, perché vogliono pure legittimare eticamente la loro oscura pretesa.
Ma il maestro Morihei Ueshiba si era semplicemente accorto che occorreva abbandonare paura e contrapposizione, per poter accedere ad uno sviluppo spirituale e a un livello di coscienza, che facesse scaturire una visione del mondo completamente altra, nella quale ci salvaguardiamo, si, ma senza deliri di onnipotenza e senza ossessioni di vita eterna.
“MOLTI SONO ALLA RICERCA DEL PIANO PER SALVARE IL MONDO.”
Tuttavia nessun profeta, nessun maestro, è mai arrivato proclamando questa intenzione. Infatti, nessuno può farlo, per il semplice motivo che il mondo non è permanente e neppure ci appartiene. Dire di voler salvare il mondo significa aver perso l’orientamento.
Non riusciamo a far cambiare chi ci sta accanto, come potremmo mai riuscire a cambiare l’intero mondo?
La prima vera azione da fare per salvare l’umanità è concentrarsi per salvare innanzitutto se stessi, purificando i propri pensieri e le proprie azioni.
Questa è l’azione politica più potente che si possa attuare. E ha un prezzo: un duro lavoro, Il lavoro su di sé.
“E COS’È IL LAVORO SU DI SÉ?”
Il lavoro su di sé non è un posto, il lavoro su di sé non è una cosa che si può toccare o maneggiare, il lavoro su di sé non sta in Francia o in Inghilterra né negli Stati Uniti, né in nessun posto nel mondo.
Il lavoro su di sé sta nel cuore e nel coraggio e nella propria comprensione di noi stessi, e dovunque un uomo vada, il lavoro su di sé va sempre con lui, se mantiene la giusta attitudine nei suoi riguardi.
Solo i propri sforzi mantengono un uomo al Lavoro.
Solo se si ha il desiderio di recepirlo, il Lavoro può toccare un uomo: allora comincia lentamente a riempirlo.
Per cui il lavoro su di sé non è nello spazio né nel tempo.
È qualcosa che non capiamo, che non è né spazio, né tempo, né posto, né momento, per questo s’inventò una parola che significa: molto tempo, una parola che fu sempre compresa male, chiamata eternità.

