a cura di Valentina De Cicco
“Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un’altra parte, preferendo deificare l’errore, se questo le seduce.
Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle
è sempre loro vittima.”
“Per il solo fatto di far parte di una folla, l’uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà.
Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro.”
“Annullamento della personalità cosciente, predominio della personalità inconscia, orientamento, determinato dalla suggestione e dal contagio, dei sentimenti e delle idee in un unico senso, tendenza a trasformare immediatamente in atti le idee suggerite, tali sono i principali caratteri dell’individuo in una folla.
Egli non è più sé stesso, ma un automa diventato impotente a guidare la propria volontà.”
” La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei è verità o errore, e avendo d’altra parte la nozione chiara della propria forza, è autoritaria quanto intollerante.
L’individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai.”
” Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.”
” Quante sono le credenze nate dalla suggestione, invece d’essere state generate dal ragionamento!”
Tratto da GUSTAVE LE BON, Psicologia della folle.

