ANGELI, DIO, DIVINITÀ

di Dario Chioli

Riflessione su una domanda posta da Paolo Calvaruso

Angelo è il messaggero di Dio cioè la potenza che predispone la mente alla teofania, l’apre così che possa ricevere la potenza spirituale. Divinità è una qualità generale che accomuna tutto ciò che è legato intrinsecamente a Dio.
Dio ha mille nomi e nessuno, per questo nella Bibbia si autodefinisce Ehyeh asher Ehyeh, Io sarò quel che sarò, ovverosia l’uomo non pretenda di riconoscere la mia natura ma solo impari ad accettare le mie manifestazioni.
Queste si sperimentano nel palazzo dell’anima, accompagnate da potenze spirituali, gli angeli, e sono estrinsecazioni nel palazzo interiore del Signore Supremo, inattingibile se non per grazia e nella misura del proprio possibile.
L’adorazione poi non è una cosa che si può decidere di fare o non fare. Di fronte alla teofania si adora e basta, la mente è molle argilla modellabile di fronte alla potenza di Dio. Tutti i dubbi e la superstizione delle categorie sorgono quando non c’è percezione diretta di Dio. Questa accadendo, tutta l’esperienza e il mondo in cui avviene si divinizzano, mentre l’angelo, che ha volto la nostra mente alla teofania si ritira discretamente sullo sfondo, assorbito in essa.
PS. In ambito cristiano, la teofania principale è il Cristo, mentre la manifestazione angelica che predispone la mente ad accoglierlo è l’Evangelo, eu-angelion, il buon annuncio, la buona opera angelica. Naturalmente tutto ciò assume, uscendo dalla virtualità, la propria piena efficacia solo allorché lo Spirito di Dio bussa alla porta dell’anima e questa apre.

ANGELI, DIO, DIVINITÀ
ANGELI, DIO, DIVINITÀ

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Lascia un commento