GESÙ SPIEGA LA REINCARNAZIONE A NICODEMO

di Antonio Ser

L’interpretazione di un maestro di yoga.
(leggere l’avvertenza alla fine)

DAL VANGELO DI GIOVANNI
1 C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?»

INTERPRETAZIONE
Nicodemo una notte si reca da Gesù… Nel sinedrio se ne parla già da tempo, se ne parla come di un individuo pericoloso e si considera quel che si deve fare a proposito. Ma Nicodemo è preso dai dubbi e non si dà pace, quindi prende la decisione di andarci a parlare, ma lo fa di notte perché l’incontro rimanga segreto agli altri membri del sinedrio.
Quando Nicodemo incontra Gesù è il primo a parlare e gli dice subito che crede in lui: «Maestro, noi sappiamo [significa: “è certo!”] che tu sei un maestro venuto da Dio, nessuno può compiere le cose (i “segni” [i miracoli ma anche gli insegnamenti]) che fai tu se Dio non è con lui.»
Ora arriva la risposta di Gesù. Gesù è puro spirito, è vuoto, senza un io personale, quindi vede immediatamente dentro Nicodemo e va direttamente al punto. Ma per Nicodemo la piega che prende il dialogo è totalmente inaspettata, è scioccante come un pugno allo stomaco: «In verità, in verità ti dico se uno non rinasce dall’alto [“dall’alto”, in greco è ànothen, che significa sia “di nuovo” sia “dall’alto” – Giovanni è consapevole del significato delle parole di Gesù e usa il termine con entrambi i significati contemporaneamente] non può vedere il Regno di Dio»
Ora Nicodemo sta a bocca aperta, quello che gli sta dicendo Gesù gli risuona interiormente sia nuovo che inaudito, ma soprattutto vero! Gesù quando parla non usa la mente, come le persone comuni, ma parla attraverso il corpo causale, il vijianamayakosha¹, il daimon socratico, quello che dice è direttamente agganciato al potere di saggezza e di verità dello Spirito Santo, è la saggezza di Dio.
Nicodemo: «(rinascere???) Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Egli può entrare una seconda volta nel ventre di sua madre e rinascere?»
Perché, se non si rinasce dall’alto, allora si rinasce soltanto dal “basso”, ossia per l’atto sessuale e quindi dal ventre della madre. Ciò vale a dire: “finché (ti reincarnerai, ovvero continuerai a rinascere dal basso – a essere soltanto carne che rinasce dalla carne – e) non rinascerai dall’alto e sarai nuovo, perché finalmente nato dallo Spirito (ossia finché non ti illumini!), non potrai vedere il Regno di Dio” (ossia non capirai le cose divine).
Nicodemo ha ben capito, Gesù gli ha parlato di rinascita in un senso nuovo, ma lui stenta a crederci; il senso è «Vivi, muori, ma non entri nel Regno di Dio, anzi sei costretto a rinascere nella carne, di nuovo e di nuovo e di nuovo ancora. Soltanto se tu rinasci nello Spirito allora ti si aprirà la porta del Regno di Dio» e comprenderai i misteri, quelle cose che spesso sono incomprensibili per la mente non illuminata, anche se racchiuse nelle scritture.
Gesù ha colpito nel segno e infatti riprende la parola diventando più chiaro: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce dall’acqua e dallo Spirito non può entrare nel Regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è spirito»
Gesù sta continuando a parlare, dice altro, ma già queste parole sono talmente dense che è meglio fermarsi per entrare nel significato.
«Se uno non nasce dall’acqua e dallo Spirito non può entrare nel Regno di Dio». Adesso, ci si può domandare: che stravaganza è mai questa, non bastava dire dallo Spirito semplicemente? No, non bastava, perché come in principio, quando il mondo ancora non esisteva “lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque” come in Genesi. È vero che acque e Spirito di Dio sono uno, ma c’è anche una differenza. La bibbia non lo spiega questo, semplicemente lo riporta. Sono quelle cose che solo chi è nato dallo Spirito, chi è nato dall’alto sa! In ogni caso Gesù sta dicendo che finché l’individuo, l’essere, è ‘identificato’ con la carne, vede solo quella e resta ignaro dello Spirito. Quindi è costretto a reincarnarsi finché non si risveglia e quindi finalmente arriva a identificarsi con ciò che è veramente, spirito e acqua, che equivale a anima e Spirito²…
Ma Gesù ancora sta dicendo: «Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». Qui abbiamo la questione fondamentale: Nicodemo va da Gesù già convinto che lui sia/è un maestro e infatti gli chiede insegnamenti… Eppure non gli crede, quando Gesù parla Nicodemo ancora incredulo dice: «Come può accadere questo?» Gli risponde ancora un volta Gesù: «Tu sei maestro in Gerusalemme e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto, ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del Cielo?…»
Questo è il problema reale: se Nicodemo incontrando Cristo e già essendo convinto che lui sia un maestro non gli crede, tanto più sarà difficile per chi incontra un maestro credergli se non capisce che chi ha di fronte è un maestro, un nato dallo Spirito. Gesù inoltre comunica a Nicodemo un’altra verità, lo fa passando dal “tu” al “noi” («n verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo…»), e questo ha un doppio significato: un maestro ha Dio dentro di sé quando si esprime, perché il vero maestro è sempre Dio, in ogni caso; e poi, in questo modo dice che ci sono altri maestri come lui nel mondo («testimoniamo»), in altri tempi e in altri luoghi, poiché Dio, l’Assoluto non abbandona nessuno, ma attraverso i maestri fa in modo che gli insegnamenti per procedere verso lo Spirito gli uomini li abbiano.
La cecità è il problema che attanaglia gli esseri di questo mondo, Cristo sapeva bene quel che diceva, quando dal “io” è passato al “noi”, ci sono altri in giro come lui, ma non parlano a chi non crede… il popolo può avere fede in Dio, ma un maestro ha consapevolezza di Dio, è diverso, perché sa e perché ha veduto, sia delle cose terrene, sia delle cose divine…
A. N. (07/12/2014)


  1. Vijianamayakosha, ossia veicolo della Conoscenza perfetta. Negli articoli di questa pagina viene reso in italiano talvolta come “intelletto”, talvolta come “corpo causale”. È ciò che Socrate definiva come (proprio) daimon e anche ciò che nel cristianesimo viene chiamato Spirito Santo. Prossimamente (dopo la trattazione del corpo mentale – adesso si deve concludere la trattazione del corpo astrale) se ne parlerà diffusamente e si spiegherà tra le altre cose il senso di quel discendere (quando lo Spirito Santo “discese” sugli apostoli).
  2. L’acqua è – fra i 4 elementi tradizionali (acqua, fuoco, aria e terra) – ciò che Talete, il più antico dei nostri filosofi, indica come arché. Inoltre i Veda descrivono “l’ambiente” che precede la nascita dell’universo (di tutti gli universi, poiché i Veda insegnano che esistono infiniti universi) come acqua; nella rappresentazione vedica c’è un oceano infinito, detto Karana. Sulle acque di questo oceano c’è un serpente, con infinite teste (ne vengono rappresentate sempre 7 per un motivo ben preciso) e con infinite spire e sul corpo del serpente giace in riposo lo Spirito di Dio, rappresentato come Vishnu, il Mantenitore, colui che non muta.
    Sul significato del serpente qui possiamo solo cogliere un analogia, poiché il brano di Giovanni che stiamo esaminando continuava in questo modo:
    “13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Il discorso sul serpente è troppo vasto per essere affrontato qui, sarà oggetto di un altro articolo prossimamente.

AVVERTENZA:
Per prima cosa, il brano esaminato è stato interpretato da me come yogi e maestro di Yoga. Grazie alla conoscenza provenuta dal mio cammino spirituale io riconosco in Cristo uno yogi realizzato e quindi a conoscenza delle cose divine che possono venire apprese grazie alla pratica degli ultimi livelli (o stadi) dello Yoga.
Seconda cosa, qui mi pongo non come credente di queste cose, ma come testimone. C’è una fede che nasce dal voler credere cieco della mente. Ma c’è altra fede che nasce dalla consapevolezza e dal sentore interiore del profondo risvegliato da un lungo cammino. La conoscenza si compone di molte cose, tra cui la memoria di molte vite passate, che hanno reso ben chiaro il significato del cammino su questa terra, ovvero dall’epoca in cui il sentiero spirituale interiore cominciava ad aprirsi per l’Umanità.
Ho avuto la fortuna in questa mia presente vita di incontrare nuovamente molte persone che avevo già conosciuto, con le quali ho potuto condividere i ricordi che avevamo e darci conferme reciproche.
La mia speranza e il mio impegno è che questa consapevolezza interiore divenga sempre più diffusa tra l’umanità.

GESÙ SPIEGA LA REINCARNAZIONE A NICODEMO
GESÙ SPIEGA LA REINCARNAZIONE A NICODEMO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Lascia un commento