IL BUDDHA DELLA COMPASSIONE

di Marco Scarinci

Avalokiteshvara, il Buddha della Compassione, è forse la più importante Divinità del Buddhismo Tantrico Tibetano. È così importante perché la Compassione è, teoricamente, la più importante qualità da sviluppare nella pratica di questa tradizione.
Tre sono le forme principali di Avalokiteshvara: il più comune a quattro braccia, quello a mille braccia, ed infine Gyalwa Gyamtso, ovvero la sua forma di Tantra Supremo (Maha Anuttara Yoga Tantra) rappresentata in unione con la consorte.
La prima forma aiuta soprattutto a sviluppare merito e compassione, mentre la forma a 1000 braccia è associata a pratiche di purificazione molto intense (che implicano ritiri di kriya tantra, chiamati Nyung-ne, caratterizzati da digiuni e dalla pratica delle prostrazioni).
La forma di Maha Anuttara in unione sessuale, associata ai vari yoga interni, è l’unica che può portare alla piena Illuminazione in una sola vita.
Si dice che il Karmapa, quel maestro reincarnato a capo del lignaggio Karma Kagyu, abbia raggiunto l’illuminazione con la pratica di Gyalwa Gyamtso e quindi ne è considerato l’emanazione.

IL BUDDHA DELLA COMPASSIONE
IL BUDDHA DELLA COMPASSIONE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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