di Aleksandr Dugin
“Il Dasein è una certa presenza nel mondo. Una presenza molto specifica nel mondo che non conosce ancora la presenza di qualcuno. È cioè la radice dell’esistenza umana. Prima di sapere che siamo persone, che siamo membri dello Stato, membri della società, ricchi o poveri, appartenenti a tale e tale popolo, gruppo etnico, cultura, religione, prima di questo è necessario che ci sia qualcosa. Una certa radice di noi stessi, che percepisce – come la descrive Heidegger – che è abbandonata, il suo abbandono, la sua presenza nel mondo”, come se al momento dell’illuminazione di un certo, si rendesse conto in modo molto netto. Questa presenza nel mondo è il Dasein. E tutto il resto non è ancora stato costruito sopra di esso. Questa umanità di base, fondamentale, che sta nel Dasein, di fatto, oggi, nel nostro mondo scompare. Si dissolve e si disperde negli spazi virtuali, nelle comunicazioni, nelle tecnologie, cioè si perde l’ultima cosa che fa di una persona un essere esistente.
La quarta teoria politica si pone a difesa del dasein, a difesa delle possibilità di esistenza autentica di questo dasein, e costruisce il suo programma in stretta opposizione alle strutture che alienano questo dasein da se stesso, che vediamo in giro. Si tratta cioè di un’ideologia politica rivoluzionaria, critica, anticonformista, diretta contro quella spazzatura, contro quel tecnocentrismo, contro quell’alienazione ultima dell’uomo nella società, nello spettacolo che si sta svolgendo intorno a noi e che non ha più chiare caratteristiche ideologiche. Si tratta di un’ideologia politica diretta contro la radicale depoliticizzazione e disumanizzazione del mondo che ci circonda. Lo stesso Heidegger ha definito ciò che sta accadendo ora “Planeter idiotismus”, perché un idiota – in greco – è qualcuno che possiede una sola cosa: la proprietà privata. Questo è identico: un cittadino del mondo, un cosmopolita. “Planeter idiotismus” non è una parolaccia. È la definizione di un uomo del globalismo che, di fatto, perde completamente ogni legame con le radici del proprio essere. E oggi, un simile cosmopolita tecnologico è la norma della civiltà. Il Dasein radicato è diretto contro questo cosmopolita tecnologico.
Ma il dasein – la presenza nel mondo – prende forma nelle diverse culture in modi diversi. Anche le radici di questo dasein sono diverse nelle varie culture. Di conseguenza, la quarta teoria politica sostiene la necessità di un mondo multipolare, di un dialogo di civiltà, in cui ogni elemento di questo insieme, il mosaico del mondo, possa svilupparsi in modo indipendente, strutturando i propri sistemi valoriali, sociali, politici, filosofici nel quadro della zonizzazione della geografia filosofica, realizzata in modo libero, indipendente e in costante contatto e accordo con questo fondo esistenziale dell’essere, con ciò che si trova nel cuore dell’uomo.”

