a cura di Andrea Cecchetto
Secondo Kreeft: «“l’oggettività” è in verità una forma celata di soggettivismo: concepire le cose come oggetti implica il riferirli a un ego-soggetto come suoi oggetti. È l’Io che proietta gli og-getti (ab-iacio). Trascendere la soggettività significa dunque trascendere anche l’oggettività» [Peter Kreeft; Zen in Heidegger’s Gelassenheit]. In altre parole l’uomo come soggetto fa derivare il significato del mondo da se stesso e dal suo stesso significato, nella misura in cui egli conquista il mondo. Secondo Heidegger, questa attività (o agitazione) tra soggetti e oggetti è la fonte del nichilismo occidentale profetizzato da Nietzsche: «Guai! Si avvicinano i tempi in cui l’uomo non scaglierà più la freccia anelante al di là dell’uomo, e la corda del suo arco avrà disimparato a vibrare» [Friedrich Nietzsche; Così parlò Zarathustra] (Roberts Avens; Heidegger, Hillman e gli angeli. Per una nuova gnosi, p. 13).

