di Marco Scarinci
La religione tantrica buddhista usa un immaginario molto crudo e diretto, che si esprime sia nell’arte che nelle pratiche meditative (in cui questo immaginario viene visualizzato). Non si tratta di fenomeni di nicchia o minoritari; questo immaginario è caratteristico di tutta l’area himalayana (Tibet, Bhutan, Nepal, etc), ed è arrivato fino alla Mongolia, alla Cina e al Giappone influenzandone profondamente la storia, l’arte e la spiritualità.
Oggigiorno questo immaginario è diffuso in tutto il mondo, considerato il seguito del Buddhismo Tibetano in Occidente o la sua presenza nei Musei d’Arte Orientali.
L’immaginario in questione implica molto spesso la rappresentazione di Divinità in un aspetto feroce (attorniati dalle fiamme, calpestando cadaveri, bevendo sangue da ciotole fatte con crani umani, etc) oppure in stato di semi nudità o nel pieno atto dell’unione sessuale. Tutte queste cose hanno un profondo significato simbolico.
Tutti i buddhisti che praticano questa tradizione meditano su questo genere di immagini, non si tratta – come dicevo – di fenomeni minoritari.
Ieri ho ricevuto un attacco molto grave da un sacerdote induista, che evidentemente non capisce nulla né di Tantra né di Buddhismo, perché ho pubblicato l’immagine di Vajrayogini che notoriamente è a petto nudo. L’immagine è stata fatta (dall’amico di un mio conoscente nepali, tra l’altro) in stile moderno nepalese, ma rispetta comunque l’immaginario tradizionale.
Per contro, da ora e per diversi giorni, pubblicherò per un pò di tempo solo ed esclusivamente immagini provenienti dalla cultura tantrica buddhista per divulgarne qualche contenuto.
Il Buddhismo Tantrico è una tradizione che stimo molto, giudicarla sulla base della propria ignoranza o limitatezza mentale è un’attività stupida e meschina.
Quando ero più piccolo ho praticato questa tradizione ed ho ricevuto molte iniziazioni ed istruzioni spirituali nella stessa; per quanto poi le Divinità mi abbiano portato anni fa a praticare il Tantra hindu invece di quello buddhista, ritengo che la conoscenza del Buddhismo Tantrico sia molto importante per comprendere veramente il fenomeno tantrico nella sua globalità e quindi anche per comprendere meglio l’Induismo, in cui tendenzialmente la conoscenza del Tantra viene dai più male interpretata.
Nell’immagine seguente si può ammirare Mahakala in stato di unione sessuale con Mahakali (Palden Lhamo). Considerato nel Buddhismo soprattutto una manifestazione di Avalokiteshvara (il Buddha della Compassione), da un’ottica induista lo potremmo ritenere un aspetto feroce di Shiva (anche nell’induismo c’è infatti Mahakala). Si noti il fatto che in questa immagine nella sua mano sinistra tiene un Trishula.
Mahakala notoriamente è un protettore del Dharma (Dharmapala). La sua ferocia elimina i veleni della mente, le idee rigide e le malelingue. Beve il sangue dell’ego e così porta la mente all’Illuminazione.

