di Ugo Giorgio Massara
L’Esoterismo è un “gioco” sottile tra realtà e fantasia, tra ciò che si dice e ciò a cui si allude, tra materia e spirito, tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, tra ciò che si sa e ciò che si finge di sapere (o di non sapere).
È un intreccio di visioni mistiche, filosofie, letterature, algebre, fisica e metafisica.
È un pensiero che guarda all’Anima Mundi, che considera l’universo un organismo e non un meccanismo.
È una tensione spirituale che cerca di scandagliare quello che c’era prima e quello che ci sarà dopo la vita.
È una visione del mondo nella quale la conoscenza conta più della felicità.
È una cosa che piacque ai maghi alessandrini, al neoplatonico “tardo” Porfirio, ai rabbini eretici, ai Templari, agli artefici delle Cattedrali gotiche, a Pico della Mirandola, Niccolò da Cusa e Marsilio Ficino, agli affascinanti impostori che percorsero l’Europa del ‘700 tra i quali il più discreto, ma anche il più intrigante, fu Saint Germain, alla nascente Massoneria moderna, al Romanticismo “mistico” tedesco e non solo tedesco, ai circoli esoterici inglesi a cavallo tra l’ottocento e il novecento, al pensiero junghiano, all’Antroposofia.
Insomma l’Esoterismo non è una cosa per persone “normali”.

