di Enrico Galoppini
Purtroppo tendiamo a dimenticare questa semplice e basilare verità. Per non dire che ce ne dimentichiamo il 99,99% del nostro tempo.
Altrimenti non verremmo colti da dubbio, preoccupazione e afflizione. Non staremmo né a rimuginare sul passato né a fantasticare sul futuro. Vivremmo solo “il presente”, cioè l’istante. Smetteremmo di fare progetti che ci vampirizzano psichicamente. Abbandoneremmo ogni illusione che non sia Lui.
Chi si lamenterebbe più per la sua condizione “bella” o “brutta” che sia? Se Dio è con noi e di questo si è intimamente persuasi, come a far divenire ciò un tutt’uno con noi stessi, si cessa istantaneamente di sentirsi come una “realtà separata”.
È questo “il lavoro” da compiere. Il banco di prova della “fede”, perché “affidarsi” significa per l’appunto rendere operativa una verità altrimenti affermata solo a parole.

