di Vincenzo Di Maio
Il nostro Sole è un astro divino in cui risiedono potenze angeliche delle gerarchie celesti ma è nient’altro che una soltanto delle tante stelle che compongono la nostra galassia che è la Via Lattea.
Nel XIX° secolo William Herschel (1738-1822) e Johann Heinrich von Mädler (1794-1874) hanno formulato l’ipotesi dell’esistenza del Sole Centrale, suggerendo che il centro della galassia fosse situato nel grappolo di stelle delle Pleiadi, attorno al quale ruota questo Sole Centrale, un’universo stellare che rimanda la mente a un altro concetto di gerarchia ancora superiore che è appunto il Sole Cosmico, quale centro dell’intero Creato Divino del cosmo spaziotemporale, quale residenza di Iddio Altissimo.
Quindi il nostro Sole Invincibile è una trasposizione in piccole dimensioni del Sole Centrale della nostra Via Lattea, una tra le tante miriadi di galassie dell’intero cosmo che include tutti i multiversi presenti, a cui fanno riferimento per forza di cose al SOL COSMICUS, il Sole Cosmico universale che detiene il controllo e la gestione della Creazione divina con tutte le sue Creature attraverso la sua infinita benevolenza che, come accade per gli infiniti Buddha così vi sono altrettante incarnazioni di Dio Altissimo che si dirama nello spazio e nel tempo in ogni universo, attraverso la struttura della gerarchia angelica.
Nelle opere di Alice Bailey l’ipotesi di un gigantesco buco nero nel centro galattico spiroidale viene da lui definito come Sole Centrale Spirituale, un concetto poi ripreso dalla tradizione esoterica occidentale, a cui appartenevano anche gli esploratori della Ahnenerbe, un’associazione fondata da Heinrich Himmler nel 1939 e che letteralmente significa: “Società di ricerca dell’eredità ancestrale”.
Le SS-Ahnenerbe compirono, dalla data della fondazione fino alla fine della guerra, numerose spedizioni in Europa e altrove, accomunate dalla ricerca di passaggi dimensionali, o portali, e di contatti con altri mondi o energie.
Si occupavano di astronomia, controllo climatico, rimedi occulti, erbe psicoattive, armi segrete e oggetti ritenuti portatori di potenti energie, come il Santo Graal o la lancia di Longino.
Tra il 1938 e il ’39 andarono alla ricerca del regno di Agharti in Tibet, regno sotterraneo illuminato da un sole “fumoso” e governato da saggi rappresentanti della razza ariana, era la loro convinzione, cui persino Buddha sarebbe appartenuto: il famoso Sole Nero nascosto nelle viscere del nostro pianeta.
Nonostante il suo significato apparentemente negativo, il Sole Nero allude alla rinascita del Sole in senso spirituale, la cui controparte è data dal suo tramonto o dissolvimento sul piano fisico: per questo esso appare nero.
Da un lato quindi può indicare lutto e rovina, assumendo un significato analogo a quello della Luna Nera, o diventando appunto metafora della nigredo governata da Saturno, pianeta della pesantezza e della malinconia associato ai colori scuri e tenebrosi. La sua somiglianza suggestiva con un buco nero che assorbe la luce può alludere in proposito ad un male gravoso da redimere.
D’altro lato tuttavia, l’immagine del Sole nero ricorda anche il momento della sua congiunzione con la Luna durante l’eclissi, quale simbolo del rebis o delle nozze chimiche tra il Re e la Regina.
Il Sole Nero, privo della sua luce visibile coi sensi ordinari, alludeva specificamente nei misteri antichi al rito di iniziazione grazie a cui si poteva accedere ai mondi ultraterreni.
Come a mezzogiorno giunge al culmine il Sole Naturale, così a mezzanotte diveniva percepibile, con gli occhi dell’anima, il Sole Soprannaturale, la cui nerezza indica lo stadio che precede la sua manifestazione, la potenza del suo non rendersi ancora esplicito.
Pertanto il Sole Cosmico, che in latino si traduce in SOL COSMICUS, è la summa di un fitto sistema di controllo e gestione atavica del Creato Divino per il mantenimento dell’Armonia Cosmica nella funzione delle Sue Creature nella Creazione Divina nel mondo terrestre, extraterrestre e ultraterrestre allo stesso momento.
Questa centralità concettuale pone quindi l’assoluta centralità di Dio Altissimo nell’ambito della Creazione Divina, quale attore fondamentale che guida i puri di spirito per gestire i flussi spaziotemporali delle energie vibrazionali che detengono il dominio del mutamento in atto nella storia di tutte le creature, incluso l’uomo.
Quindi si afferma una centralità che fa di Dio Altissimo il più grande essere cosmico divino che detiene il controllo assoluto sulla Sua Creazione Divina attraverso le sue emanazioni spaziotemporali che si incarnano di età in età, di era in era e di epoca in epoca attraverso eroi, santi e profeti che svolgono funzioni di Majestas Positivi disposti a vivere fino alla morte, per servire la causa divina dei disegni di Dio Altissimo, che si incarna anch’esso come Re dei Re, come Re Sacerdote del nostro mondo, come avviene nella metanarrazione cristiana del Melchisedek, o in quella islamica di Al Khidr, o in quella hindu di Manu e così via per le altre, le quali sono tutte nient’altro che una descrizione antropologicamente diversa dello stesso unico fenomeno, con caratteristiche precipue e particolariste di determinate casistiche di eventi più o meno rilevanti per la civiltà su cui la metanarrazione è incentrata.
In tal senso bisogna tener presente che vi sono i majestas minori positivi, ossia eroi, santi e profeti che hanno assolto un ruolo storico determinante per la realizzazione dei disegni divini sulla terra, che sono legati ai majestas maggiori positivi che sono stati imperatori, faraoni, raja e re sacerdoti in genere che si occupano di mantenere l’Armonia Cosmica sulla terra che assolvono al ruolo di riequilibrare gli squilibri socioantropologici di una o più civiltà, fino alla massima carica di Imperatore Planetario, un potente risvegliato che assolve al ruolo di Re Sacerdote del Sole e della Luna, un avatar incarnato che si occupa di comandare su tutto il pianeta e oltre, come furono gli antichi patriarchi abramiti, e/o gli antichi buddha del sole e della luna della tradizione buddhista, e/o gli antichi avatara hindu che prima dell’ultimo Diluvio Universale governavano la terra come Re dei Re su tutto il creato, in qualità di incarnazioni dirette di Dio Altissimo, una situazione che non a caso infatti, prima del Diluvio Universale, il mondo era unificato dalla reggenza di quel soggetto divino che era Krishna avatara per gli hindu, che gli abramiti chiamano Mathusalem e che i cinesi taoisti chiamano Fu Xi, ovvero il caso comparato di tre nomi antropologicamente distinti che contestualmente descrivono un medesimo soggetto protagonista di una vicenda realmente accaduta sul nostro pianeta.
Quindi detto questo, con il titolo ancestrale di SOL COSMICUS affermiamo in latino un riferimento alla nuova luce di Roma Imperiale e al ritorno dell’Imperium Populi tra le genti dei popoli in tutte le nazioni, un archetipo ancestrale voluto da Dio per unire tutte le nazioni del mondo sotto l’unico vessillo di Dio Altissimo in civiltà e continenti, come del resto affermiamo che il Sole Cosmico si incarnerà di nuovo nel Salvatore Promesso dall’escatologia profetica delle Cinque Sacre Religioni Tradizionali Rivelate e Autentiche, quale manifestazione di un nuovo Re Sacerdote che guiderà le nazioni verso una nuova Età dell’Oro, un nuovo Satya Yuga che risplenderà come un nuovo Eden Biblico in cui l’uomo nuovo risvegliato sarà l’antico uomo adamitico che viveva sulla terra prima della caduta, di quell’errore che in tutte le Cinque Sacre Religioni Tradizionali Rivelate e Autentiche ha determinato una forte decadenza della Vera Umanità in un essere rozzo e involuto che attraverso le Età Succedutesi, nella storia quanto nella protostoria, ha determinato la massima decadenza della contemporanea èra presente.
Per questa occasione proponiamo non solo che il vessillo di Dio Altissimo incarnato nel Salvatore Promesso sia la Stella Ottonaria con i Cinque Colori Fondamentali del Feng Shui, che noi impieghiamo anche come simbolo del movimento politico internazionale del Primordialismo Visionario, quale sommovimento messianico planetario, ma vogliamo introdurre anche ciò che è il simbolo della Dinastia della Luce, ossia la bandiera dell’Imperium Planetarius, la bandiera dell’Imperatore del Sole e della Luna, quell’Avatar di Sintesi che si è incarnato sulla terra di Urantia e che vive silenziosamente in occultazione per prepararsi alla Battaglia Finale tra i gregari di Satana e i figli di Dio, tra le forze delle tenebre e le forze della luce, quel Salvatore Promesso dall’escatologia profetica delle Cinque Sacre Religioni Rivelate e Autentiche che, in qualità di futuro Re Sacerdote del nostro pianeta e di garante dell’Armonia Cosmica, deterrà la bandiera qui sotto riportata come simbolo di SOL COSMICUS, di questa dinastia millenaria: la nuova dinastia del destino di luce che spetta all’intero creato.

