LA CONOSCENZA QUALE VIRTU’ DELL’ANIMA

a cura di Ottava di Bingen

“La virtù dell’anima invece è la conoscenza.
Chi conosce infatti, è sia buono che pio, ed è già divino.
“E che tipo di uomo è questo, padre mio?”
“Quello che non parla molto,
e che non ascolta molto.
Infatti, chi perde tempo a fare e ad ascoltare chiacchiere, figliolo,
combatte con le ombre.
Dio, infatti, che è Padre e che è il Bene,
non si può né descrivere né udire.
Così stando le cose,
in tutti gli esseri sono presenti gli organi di senso, poiché non potrebbero vivere senza:
ma la conoscenza è molto diversa dalla sensazione.
La sensazione, infatti,
si verifica in dipendenza dall’oggetto che riduce un’impressione su di noi,
mentre la conoscenza è il fine della scienza,
e la scienza è un dono di Dio.
Ogni scienza, infatti,
è incorporea,
e si serve dell’intelletto stesso quale strumento;
l’intelletto, a sua volta, si serve del corpo.
Entrambi, dunque, trovano spazio in un corpo,
sia gli oggetti intellegibili sia quelli materiali.
Tutte le cose, infatti, devono costituirsi in base a un’antitesi,
a un’opposizione;
ed è impossibile che sia altrimenti.”
(Tratto dal “Corpus Hermeticum”)

LA CONOSCENZA QUALE VIRTU' DELL'ANIMA
LA CONOSCENZA QUALE VIRTU’ DELL’ANIMA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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