di Giorgio Bianchi
Chi segue le vicende politiche americane probabilmente ha capito da un pezzo che Robert Kennedy jr e’ un uomo del sistema che si e’ accreditato come anti-sistema presso individui, movimenti, circuiti mediatici sposando di volta in volta cause care a chi, in buona fede, cerca di resistere all’oppressione di tale sistema. Durante la pandemenza aveva sostenuto le tesi del movimento contro l’obbligo vaccinale e durante il suo tour europeo aveva arringato dalle piazze migliaia di cittadini esasperati dalle restrizioni del green pass. A Milano c’ero anch’io all’Arco della Pace e avevo notato qualcosa di molto strano: Kennedy Jr. era arrivato con un manipolo di addetti del consolato americano, alcuni erano chiaramente agenti preposti alla sicurezza. Tra la folla si notavano parecchie bandiere a stelle e strisce sventolate con fervore insieme a quelle italiane. Nel suo discorso arruffa-popolo aveva messo l’accento sulle liberta’ civili e l’inviolabilita’ del corpo, ma non aveva perso l’occasione di sostenere la tesi americana del laboratorio di Wuhan, esattamente come i falchi anti-cinesi del governo Trump prima e di quello Biden dopo.
Un anno piu’ tardi, quando in dissolvenza incrociata la propaganda di regime metteva da parte il Covid e accendeva i riflettori sul nuovo nemico di turno, la Russia, […] Robert Kennedy Jr. ha inizialmente sostenuto la causa pacifista opponendosi alla russofobia, ma solo per continuare a dividere chi sostiene le ragioni della Russia da chi ad esempio sostiene anche le ragioni della Cina, dei palestinesi e del Sud Globale. Le sue affermazioni pubbliche in sostegno al governo di Israele impegnato nella pulizia etnica dei palestinesi dovrebbero far aprire gli occhi anche a chi non lo ha ancora fatto.
Post di Laura Ruggeri del 9 Agosto
Le analisi corrette vincono sempre la prova del tempo.
Noi esprimiamo un pensiero d’avanguardia, per questo ci hanno sbattuto sul paginone del Corriere per delegittimarci.

