di Grazia Velvet Capone
La guerra, l’equilibrio.
Mai avremmo pensato di vedere e vivere questi tempi così inquietanti, rispetto a quanto noi abbiamo precedentemente vissuto e sperimentato.
Tra i vari, attuali sintomi di malessere si nota preponderante la mancanza di equilibrio. Gli esseri vacillano racchiusi in un bozzolo di compulsione, di assuefazione tecnologica che ha ormai sostituito l’anima.
La sostituzione dell’anima è la nostra attuale, assurda condizione.
L’essere umano vive nei regni intermedi e ne racchiude molti: minerale, vegetale, animale, spirituale. La nostra ricchezza virtuale è infinita. Pochi, però, si interrogano sulla reale natura del fenomeno globale di cui siamo parte attiva.
La prima osservazione logica e puntuale è la seguente: mai nel corso della storia l’umanità è stata così connessa ed è riuscita a comunicare in modo così istantaneo ed esaustivo, come adesso.
Con un clic comunichiamo emozioni potenti non a una sola persona che ci vive accanto, ma a un bacino di utenza infinito.
Le nostre parole, inoltre, potrebbero, perfino restare eterne ed essere rispescate, tra tremila anni, dai nostri futuri eredi di specie.
Siamo alle prese con un potere che non conosciamo.
Adesso facciamo un passo indietro.
Perché siamo in questo gruppo? Cosa ci lega? Certamente siamo scrittori, desideriamo creare, dare alla nostra interiorità la luce.
Proprio la creatività è stata la molla che ci ha unito.
Molti di noi, probabilmente, neppure si rendono conto del potere che abbiamo tra le mani: il potere di creare, per ogni singolo libro, un avamposto della nostra essenza, immortale, di creare dentro un libro la vita.
Questa capacità creativa giace in ciascuno di noi. Siamo così creativi che alcuni di noi offrono tutti gli spazi alle nostre paure tutto lo spazio disponibile, senza curarsi di frenare lo scempio, sturando il vaso di Pandora fino alla fine.
Ecco, a questo punto dobbiamo discernere.
L’attuale situazione mondiale è arrivata in mano a folli, i quali hanno innescato una reazione che ha scatenato una follia antivitale. Questa follia antivitale è amplificata dalla connessione simultanea degli esseri, mai vista finora, del nostro pianeta.
I più deboli si fanno contagiare con le facili manipolazioni, ahimé parecchio patriarcali come Terra, Confini, Patria.
Noi, in realtà, siamo esseri senza confini, e la nostra terra è madre, quindi ci chiede solo un senso di appartenenza, di radici, non le guerre di confine.
Nessuno può frenare la vita che è composta da miliardi di cellule e di esseri. Nessuno può invertire la vita che ricompare e riappare sempre, anche dopo lo scempio.
Gli esseri più coscienti devono equilibrare l’asse con la loro salda energia di anime dedite alla sapienza.
Mai perdere la propria gioia di vivere, perché la creatività del nostro sentire ha l’effetto del battito di una farfalla che può cambiare istantaneamente la realtà cui siamo completamente connessi, come fili inestricabili di una rete, di un labirinto di sequenze e coincidenze immersive nella realtà.

