Agarttha: manipolazione guénoniana?

Videoconferenza del canale Rumble OSSERVATORIO SUI MONDI, trasmesso in live streaming il 25 gennaio 2024.

Agartha (o Agarttha, o Agarthi)… Un mito duro a morire. Per lungo tempo nell’area degli studiosi seri di esoterismo, anche per colpa di Guenon, questa bufala ottocentesca inventata da Saint-Yves d’Alveydre, venne presa sul serio. Da lì poi si è incistata nell’onnivora subcultura new age, come topos condiviso.
In realtà Guenon conosceva poco e male il buddhismo Vajrayana (che lui chiamava lamaismo), fatto si è che quando cominciarono ad arrivare studi di orientalistica seria, accademica, nonché contatti autenticamente iniziatici con i detentori dei lignaggi tradizionali d’Oriente, la bufala di Agartha venne scoperta: quel nome che doveva indicare un mito ben noto in tutta l’Asia in realtà risultò sconosciuto ai lama, così come ai pandit indiani.
È stato un saggio monumentale di Marco Baistrocchi, uscito nel 1995 su Politica Romana, dopo le ricerche di Marco Pallis che già aveva dato spallate vigorose, a fare definitivamente giustizia e a ricostruire il filo di questa lunga mistificazione letteraria.
La cosa infatti comporta una certa complessità e lascia modo di ricostruire le tracce di una vera “operazione culturale” di mistificazione – a cui non fu estranea l’opera dei Gesuiti – che ebbe successo nello sviare generazioni di ricercatori ed esoteristi in buona fede.
Ne parliamo in questo Speciale di Osservatorio sui Mondi, con Luca Valentini.

Agarttha: manipolazione guénoniana?

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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