di Valentina Carnelli
Cosa c’è di più bello e gratificante per una donna del prendersi cura del proprio uomo? Sostenerlo nella battaglia, alleviare le sue fatiche, nutrirlo fisicamente ed emotivamente.
Cosa c’è di degradante nel cucinare per lui, nello stirargli le camicie, nel fargli trovare in casa un luogo caldo e accogliente dove non deve difendersi?
Perché credono che il modo migliore di essere donna oggi sia fare l’uomo?
Si, perché noi possiamo lavorare, possiamo stirare, cucinare, pulire e… AMARE.
Se tutto questo lo vivono come un obbligo e non come quello che in realtà è, e cioè un atto d’amore, c’è qualcosa che non va e inizia il cortocircuito. L’uomo per sentirsi meno in colpa fa la donna e la donna per sentirsi più “emancipata” fa l’uomo.
Quanto sarebbe tutto più semplice e naturale se ognuno preservasse il proprio ruolo?
Se si sentono minacciate da tutto questo o non comprendono davvero quale dono sia stato nascere con la straordinaria capacità di amare che solo una donna possiede o non sanno proprio cosa l’amore sia.
Questo non significa ridurre il ruolo di una donna ma esaltarlo.

