INIZIAZIONE REALE E INIZIAZIONE FITTIZIA

di Dario Chioli

Essendo più di cinquant’anni che leggo e sento cose sull’iniziazione, qualche constatazione e qualche idea me le sono fatte.

Premettiamo che c’è un sacco di iniziati che non sanno niente di niente.

Premettiamo anche che c’è qualcuno qua e là che sa qualcosa, iniziato o meno che sia.

Chiediamoci allora: cos’è questa iniziazione? E a che serve?

Direi che, all’infuori di qualche caso eccezionale ben poco frequente, tipo l’illuminazione per contatto sperimentata da Motovilov con san Serafino di Sarov, o quella descritta da Abhinavagupta nel suo ‘Tantrāloka’, si distinguono due ricorrenze:

– Un’iniziazione reale attinente a una comprensione diretta per grazia divina, conseguente quasi sempre all’elaborazione di una coscienza etica e ad una forte empatia verso il prossimo (talvolta tale comprensione è precedente, ma subentrando pone immediatamente in atto il processo di restauro etico e affettivo dell’anima);

– Un’iniziazione fittizia, spesso chiamata “virtuale”, che innumerevoli “fornitori di servizi” hanno elaborato per venire incontro alle necessità drammaturgiche di gente altrimenti non qualificata all’iniziazione reale o perché non ha alcuna serietà etica o perché non ha alcun sentimento empatico dei confronti del prossimo. Chi conferisce tale iniziazione ovviamente è come vendesse acqua fresca per champagne. Spesso ha bevuto essa stessa troppo di tale fittizio champagne.

Le conseguenze dell’iniziazione:

– Per l’iniziazione reale, le conseguenze sono il drastico mutamento dei paradigmi esistenziali, il rinnovamento della mente, l’abbandono progressivo degli attaccamenti più compulsivi ed inutili, tutto ciò conseguendo in modo automatico e progressivo dal rapporto con la grazia divina. Se d’altra parte si vede qualcuno che dedica il suo tempo alla moda o alla ricerca gastronomica o al collezionismo o alla spasmodica ricerca di sesso, fama o potere, si può essere sicuri che non ha vissuto alcuna iniziazione reale. Per converso, non è che l’andar vestito male o il mangiare peggio significhi qualcosa di positivo, può essere a sua volta un atteggiamento compulsivo altrettanto indicativo di totale inconsapevolezza.

– Per l’iniziazione fittizia o virtuale, le conseguenze sono l’abbondanza di forme, sia mentali che fisiche, quindi tanto l’incremento di immagini, schemi e classificazioni che quello di paramenti e rituali, il loro scopo essendo quello di colmare il desiderio di stranezza in gente che per mancanza di severità etica o di empatia ha chiuso l’accesso alla grazia divina e non ha quindi altra via per porre rimedio alla propria curiosità se non quella di darsi a una qualche illusione. Costoro saranno naturalmente i maggiori fanatici, i più convinti predicatori. Spacciando moneta falsa, non hanno infatti il problema di distinguerla da quella vera.

Cosa ricavare da queste brevi considerazioni?

– Che solo Dio (ma il nome e la definizione importano poco, la Via può essere anche quella del Dào o del Buddha) offre tutto per nulla. Per ottenere la grazia divina si deve infatti prima realizzare la nullità dei nostri strumenti.

– Che tutti quelli che danno garanzie di successo e offrono di propria iniziativa pratiche e metodi da seguire, senza prima aver verificato – e non è facile – se si rispettino le condizioni etiche ed affettive necessarie, stanno semplicemente vendendo merce avariata.

– Che quando si crede di ottenere qualcosa con un trucco o con l’inganno, tanto più se verso noi stessi, si sta solo facendo la figura degli imbecilli. Dio è più astuto di noi e nessuno lo inganna. D’altronde chi ci inizia a qualcosa che non sia Dio ci sta semplicemente sviando e ci si dovrebbe subito allontanare da lui.

Ne consegue che uno debba seguire una qualche via o religione particolare?

– Non lo so, non c’è un “qualcuno” valido per tutti. Come diceva lo sceicco at-Tādilī, la via è essenzialmente la sincerità, e quella non puoi che dartela da solo. Se poi io mi rendo conto che le parole di Gesù, o quelle di Laozi giovano alla mia sincerità, sarà buona cosa che le mediti e ne tragga insegnamento. Se incontro un uomo saggio sarà bene che me lo tenga caro. Se Dio mi mostra la via della bellezza sarà ovvio che la segua. Se ho delle persone care, me ne curerò, anche questa è la Via. Tutto è in realtà estremamente semplice, di quella semplicità esente da finzione che è impossibile simulare.

INIZIAZIONE REALE E INIZIAZIONE FITTIZIA
INIZIAZIONE REALE E INIZIAZIONE FITTIZIA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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