a cura di Giuseppe Aiello
“Infatti Gesù non è nato da un maschio appartenente alla specie umana, ma da uno Spirito che si è manifestato (tamaththul) in forma umana; ecco perché, nella comunità di Gesù, figlio di Maria, più di ogni altra cosa prevale la dottrina della legittimità delle immagini: i cristiani si fanno rappresentazioni della divinità e si rivolgono ad esse per adorarle, perché l’esistenza stessa del loro profeta procedeva da uno Spirito che si rivestì di una forma; e così avviene ancora oggi in sua comunità.
Ma poi venne la Legge di Muhammad (s), che proibì le rappresentazioni simboliche. Ora Muhammad (s) contiene la realtà essenziale di Gesù e la Legge di Gesù è racchiusa nella sua stessa Legge. Il Profeta ci dice quindi di “adorare Dio come se lo vedessimo”, facendoLo così entrare nella nostra facoltà immaginativa (khayal). Questa è l’unica modalità lecita di rappresentazione figurativa per i musulmani. Ma questa rappresentazione, che è consentita e persino lodata quando opera nell’immaginazione, è vietata nel mondo sensibile, ed è proibito alla comunità islamica dare a Dio una forma sensibile.”
– Ibn Arabi, “Rivelazioni meccane”

