LA VIA INFERNALE

di Dario Chioli

La via infernale fu chiamata in tanti modi, in particolar modo goezìa (γοητεία, in latino gŏētīa), che vale in pratica quanto “magia nera”.

Chi la pratica è il γόης (góēs), così chiamato perché emette voci lamentose (γοάω, goáō), forse d’oltretomba, nella possessione, come succede ai medium.

La goezìa usa rituali perversi per evocare potenze demoniache e trarre da esse vantaggio.

Dev’essere chiaro ad ogni modo che non porta alcun vantaggio a lungo termine, e che dedicarvisi compromette il destino dell’anima.

Ha due princìpi chiave: chiudere le porte del cielo e aprire le porte dell’inferno.

Questi due princìpi ovviamente non sono mai presentati come tali, soprattutto in una fase iniziale…

Per chiudere le porte del cielo, a parte tutte le stupidaggini cerimoniali che servono solo ad illudere e suggestionare (in questo senso, tanto quanto la ritualità cerimoniale agiscono le droghe, l’alcol, l’iperossigenazione operata da certe lunghe invocazioni da pronunciarsi ad alta voce in modi particolari, la commistione col sesso), necessità fondamentale è impedire l’accesso nell’anima alle forze angeliche.

E questo lo si ottiene soltanto mediante un costante stato di impurità.

Perciò vi è chi si dà a pratiche disgustose (alcuni stregoni indiani, a detta di Sudhir Kakar, si cospargono di escrementi, tanto per fare un esempio) e chi più semplicemente, ed efficacemente, compie dei crimini. Il crimine infatti, se deliberato ed in assenza di pentimento, chiude davvero le porte del cielo.

Come le varie società a delinquere costringono il nuovo adepto al delitto per comprometterlo ed essere pertanto sicure della sua fedeltà, così l’ispirazione satanica cerca di compromettere l’uomo sul piano etico inducendo in lui la disperazione di mai più potere redimersi (ovviamente questa disperazione è infondata, ma ciò nonostante al mago nero, che ispirato dai demoni ha impostato su di essa la propria vita, pare insormontabile).

Ma la goezìa non può funzionare (ovvero il mago nero non può averne vantaggi) se non si aprono le porte dell’inferno.

Se è infatti vero che le potenze demoniache non possono manifestarsi o comunque avere potere in presenza di quelle angeliche, una volta che le porte del cielo siano chiuse e l’uomo compromesso per propria libera scelta nella via dell’autodistruzione spirituale, allora in corrispondenza delle porte che erano in precedenza aperte al cielo appaiono e si dispongono guardiani demoniaci, che assumono pieno potere nella nostra anima, ne assorbono le luci e le conferiscono per durate più o meno brevi alcuni benefici, assecondandone i desideri più materiali.

Si potrebbe dire che al posto degli angeli delle sette Virtù (Fede, Speranza, Carità, Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza) si dispongono i demoni dei sette Vizi (Superbia, Avidità, Ira, Invidia, Lussuria, Gola e Accidia) che per meglio impadronirsi dell’anima la coinvolgono nel proprio mondo e le fanno sperimentare la vastità delle proprie desolazioni.

L’anima entra e si sperde in paesi incantati dal male, vere e proprie psicosi, ma nello stato di obnubilamento in cui si trova ne prova piacere. In lei non si manifesta più la volontà reale, che ha costretto al silenzio, ma la volontà derivante dai demoni dei Vizi capitali.

La differenza del mago nero rispetto al pazzo è solo che quest’ultimo non rappresenta alcun potere, mentre il mago nero si fa tramite del potere dei demoni. Di suo non ha nulla, anzi ha perso anche quello che aveva, la sua situazione è dunque assai peggiore di quella del pazzo, ma essendo tutt’uno coi demoni ne sperimenta la natura come cosa propria.

Finché dura. Perché una volta esaurita la sua luce e la sua vita, è probabile che di lui non rimanga molto, e certo nulla di gradevole.

* * *

Questa via infernale va accuratamente distinta dalla pratica sciamanica, che si basa sui rapporti con il mondo intermedio per intenti curativi sia fisici che psichici ma non ha alcun intento maligno.

La pratica sciamanica, dove sussiste, si tramanda per strane vie, con ispirazioni di sogno o tramite malattie, in alcuni casi per cooptazione, ma in nessun modo può ottenersi semplicemente con rituali o invocazioni. Non è una via accessibile a volontà.

In casi di decadenza può tuttavia succedere che le due cose vadano a fondersi. È quel che forse almeno in parte è successo al Voodoo quando ha dato origine al Hoodoo…

LA VIA INFERNALE
LA VIA INFERNALE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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