di Giuseppe Aiello
“Di’: Signor mio, accresci la mia Conoscenza”
(Corano XX, 114)
‘Ilm (arabo: علم “) è il termine arabo per conoscenza che – in virtù della lettera “l” che lo lega ai termini relativi alla Divinità – si riferisce alla “conoscenza religiosa”, “divina”, che comprende sia gli aspetti manifesti che quelli nascosti dell’esistenza. Non si tratta di mera erudizione, ma di qualcosa di più profondo (anche se l’erudizione può essere di supporto e orientamento per la sua ricerca e approfondimento).
Non vorrei sbagliarmi, ma questo è l’unico versetto in cui Dio “ordina” al Profeta cosa chiederGli direttamente, ossia questa conoscenza superiore, a sottolinearne dunque l’estrema importanza che ha anche per tutti noi.
D’altronde cosa c’è di più bello, entusiasmante e per certi versi anche avventuroso, che cercare la Conoscenza, quella che, intrecciandosi con il nostro stesso essere, nessuno potrà mai rubarci o eliminare, che ci arricchisce e ci avvicina a Dio e, come cantava Attar, ci farà spiccare il volo?

