a cura di Giulio Verga
DA RENE’ GUENON, INIZIAZIONE E REALIZZAZIONE SPIRITUALE, TORINO, 1967, pp. 87-88
«Così, quando i mistici parlano di “unione con Dio”, quel che essi intendono con tale espressione non è in alcun modo assimilabile allo Yoga; questa osservazione è particolarmente importante perché taluni potrebbero forse essere tentati di dire: quale finalità più alta per un essere dell’unione con Dio? Tutto dipende dal senso che si dà alla parola “unione”; i mistici in realtà, come tutti gli exoteristi, si interessano esclusivamente alla salvezza, né più né meno, anche se quel che hanno in vista costituisce, se si vuole, una modalità superiore di essa, in quanto sarebbe inconcepibile che non vi fosse una gerarchia anche fra gli esseri “salvati”. Ma poiché l’unione mistica lascia in ogni caso sussistere l’individualità, non può trattarsi se non di un’unione del tutto esteriore e relativa, ed è più che evidente che i mistici non hanno neanche mai concepito la possibilità dell’Identità Suprema; essi si fermano alla “visione”, e tutta l’estensione dei mondi angelici li separa ancora dalla Liberazione»

