di Valentina Ciavarra
Ciò che dà significato e profondità alla vita è il livello di coscienza che si possiede.
Basti pensare a noi stessi all’età di un anno: la realtà esterna era la stessa ma per la nostra coscienza era un posto caotico e con dei significati molto limitati.
La coscienza non è un epifenomeno del cervello, anche se in questa realtà o livello di realtà ne subisce l’influenza.
È un fenomeno ancora in parte misterioso che ci fa essere ciò che siamo nel senso più autentico, ciò che viviamo e captiamo in prima persona.
Il livello di profondità con cui si entra in un libro, in un film, in una situazione che si presenta o anche in rapporto alla vita stessa nella sua interezza dipende dal livello coscienziale a cui si è arrivati.
La coscienza è formata quindi da una serie di livelli potenzialmente infiniti: chi è ad un livello più alto comprende anche i livelli più bassi, chi è ad un livello più basso non può comprendere quelli più alti.

