IL MISTICO È NECESSARIAMENTE UN PERDENTE

di Andrea Cecchetto

  • Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua (Vangelo secondo Matteo, 16, 24).

Questa frase è la più scomoda, la più terribile frase che possa essere pronunciata. Quasi nessuno vuol metterla in pratica. Tutti, in un modo o nell’altro, cercano di dribblarla.

Molti atei se la cavano dicendo che Gesù non è esistito, quindi tale frase non la ha mai pronunciata. Come se questo fosse rilevante rispetto alla verità che essa esprime…

Oppure, se la prendono con la Chiesa di Roma, come se la Chiesa avesse qualcosa a che fare con l’insegnamento di Gesù, mentre invece è stata la prima a tradirlo (detto fra le righe, è stata proprio la Chiesa di allora a chiederne la crocifissione; e le Chiese sotto tutte uguali).

I religiosi invece (ma anche un certo tipo di esoteristi), per dribblare la frase hanno dovuto fare un percorso più sottile e tortuoso. La hanno interpretata a loro modo.

La croce e le sofferenze terrene, hanno detto, sono solo il passaggio necessario per poi andare in Paradiso, un luogo dove noi avremo la vita eterna nella nostra forma individuale.

Detto in altri termini proprio noi, le persone che siamo, vivremo per sempre. E hanno parlato di realizzazione personale, di eletti, di iniziati, ecc.

E quando Gesù afferma: «Chi ha visto me, ha visto il Padre» [Gv, 14, 9] o «Io e il padre siamo una cosa sola» [Gv, 10, 30], hanno detto che in realtà intendeva che soltanto lui, Gesù, è unito al Padre. Ma noi no, noi siamo e restiamo esseri individualizzati, ora e per sempre.

Che assurdità!

Non hanno compreso oppure hanno fatto finta di non comprendere. Unirsi al Padre significa dissolversi come individualità, proprio come ha fatto Gesù e come fanno tutti i mistici.

Anche il Buddhismo dice questo. Il Buddha parla di anâtman, cioè non sé, assenza di un “io” sostanziale e permanente. E insegna come “estinguere il soffio”.

Ecco cosa significa “rinnegare a se stessi”. I mistici perdono tutto, e persino se stessi.

Sono dei perdenti. Di più… Sono niente!

IL MISTICO È NECESSARIAMENTE UN PERDENTE
IL MISTICO È NECESSARIAMENTE UN PERDENTE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Lascia un commento