di Gianluca Marletta
C’è un passo biblico, quello in cui si narra che Dio prepara ai nostri Progenitori “caduti” delle “TUNICHE di pelle animale” (Genesi 3,21) che, se fosse maggiormente attenzionato, metterebbe la parola fine a molte disquisizioni e “falsi problemi” che assillano i cosiddetti “teologi”.
In ebraico, infatti, questa “pelle” con cui vengono intessute le TUNICHE donate ad Adamo ed Eva dopo la caduta, sono dette BASAR, termine che indica più specificatamente la “carne” nel suo aspetto esteriore e grossolano.
La conclusione sarebbe abbastanza evidente: Adamo/Eva pre-caduta erano chiaramente dotati di corpi dalla natura ben diversa da quella, pesante e mortale, di cui noi siamo rivestiti.
Da qui una serie di logiche conclusioni, fra cui:
– il corpo che si recupera con la Resurrezione non è semplicemente questa fragile “tunica”, ma qualcosa di analogo al corpo primordiale (libero dallo spazio-tempo e quindi dalla mortalità). Per averne una pallida idea, si guardi a ciò che avviene a volta al corpo di certi santi (luminosità, bilocazione, possibilità di penetrare il grossolano, ecc.);
– L’Eden non è QUESTO mondo ma una terra perfetta e libera dalla temporalità (si confronti pure con le varie Terre della giovinezza o di luce della tradizioni d’Oriente e d’Occidente);
– basta con i grotteschi tentativi di conciliare Darwin e metafisica: non vi è mai stata alcuna evoluzione ma SOLO Manifestazione (da una modalità superiore ad una inferiore);
– questo mondo può apparirci bello o brutto ma, in ogni caso, NON è la nostra patria nè d’origine nè d’elezione.
Poi, per carità, i teologi possono complicarsi la vita quanto vogliono o, peggio ancora, banalizzare i contenuti della Dottrina come preferiscono, ma chiunque cerchi la Verità è non una sua approssimazione infantile, deve evidentemente assumere una prospettiva più ampia e universale.

