SATANA E IL PROTESTANTESIMO

di Andrea Sartori

Ho letto qualcosa della vicenda di un tale, seguace di una setta evangelica, che è arrivato a massacrare la famiglia perché c’era “Satana”.

Questa pericolosa ossessione per “Satana” tipica di un certo protestantesimo di marca puritana ha infestato anche il mondo cattolico in maniera pericolosa. C’è gente che vede Satana nel festival di Sanremo, nel film di Hollywood, nei cartoni di Disney o nei manga giapponesi (poi magari vedono l’arcangelo Michele in un tizio che sta bombardando intere città riducendole a cumuli di cenere…).

La cosa arriva dal protestantesimo. E qual è il guaio del protestantesimo? Aver lasciato la libera interpretazione dei testi sacri al popolo. Così suona bene, ma è effettivamente come dare un fucile in mano ad un bambino: sparerà alla sorellina. Nel Cattolicesimo medievale l’episodio più clamoroso di questa sorta di proto-evangelismo fu quel pazzo furioso di Savonarola che la Chiesa di allora saggiamente fece fuori (molti “eretici” erano pericolosi fanatici: leggetevi qualcosa su quei pazzi dei catari). Ma pensiamo al Carnevale, festa di chiare origini paganeggianti, con personaggi come Arlecchino che alludono a forme burlesche del Diavolo. Oggi moltissimi cosiddetti tradizionalisti la bollerebbero come roba satanica tipo Halloween (che a sua volta non ha nulla di demoniaco), la Chiesa medievale non aveva nulla da ridire: Sant’Ambrogio allungò a bella posta il carnevale milanese perché era a Roma e non voleva perderselo.

Dal punto di vista cristiano il male esiste. Però il fanatico lo vedrà ovunque. Cosa distingue il fanatico dalla persona equilibrata? Una sindrome da accerchiamento che inevitabilmente sfocia nella violenza.

Il fanatismo non è solo cristiano. Che esistano musulmani fanatici lo sappiamo sin troppo bene, ma esistono anche gli ebrei ultraortodossi e i fondamentalisti indù e persino i fondamentalisti atei che possono essere abbastanza innocui come quei quattro coglioni dell’Uaar o pericolosissimi come i giacobini, i bolscevichi e i maoisti. Non esiste solo il fanatismo religioso. Esistono i fanatici politici (Robespierre, Saint Just, i neocon americani) nazionalisti (i nazionalsocialisti tedeschi, i banderisti ucraini, Dugin) e via discorrendo. Il minimo comun denominatore è il nemico, e quel nemico lo vedono dappertutto. Il mondo del fanatico è visto come una perenne lotta contro il male e il male è ovunque.

Non si può e non si devono dare alcuni testi in mano alla “ggente”. Ci vogliono mediatori molto ben preparati, psicologicamente e spiritualmente equilibrati e possibilmente autonomi da qualsiasi potere politico (altrimenti poi si hanno i problemi dei patriarchi ortodossi troppo spesso megafoni dello zar di turno).

Io ho visto lentamente crescere il fanatismo e a volte ne sono stato coinvolto. Ne sto uscendo per cercare di coltivare una spiritualità più sana, più centrata sul migliorare la propria anima che non nel vedere il Male.

Spiace dirlo, ma nell’area del dissenso che ha svolto un ruolo positivo nel 2020-21 sto vedendo crescere parecchio fanatismo: chi combatte i mostri diventa a sua volta un mostro.

Forse è tempo di concentrarsi più sul bello e sul positivo.

La Chiesa Cattolica paradossalmente dovrebbe tornare al Medioevo, al tempo in cui si faceva andar d’accordo Aristotele e Vangelo e i dotti avevano il monopolio dell’interpretazione del Sacro. Da quando si è cominciato a inseguire il protestantesimo, ovvero dal Concilio di Trento (che l’unica cosa saggia che fece fu interdire l’interpretazione della Bibbia all’uomo comune, per il resto un disastro) le cose sono andate sempre peggio.

SATANA E IL PROTESTANTESIMO
SATANA E IL PROTESTANTESIMO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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