IL KARMA: QUESTO CONOSCIUTO…

di Fabrizio Forme

Non sono un esperto del concetto originale e autentico di karma, ma darò un mio parere sulla questione di base a partire dal mio livello di coscienza attuale e dalla mia esperienza, per quanto bisogna essere consapevoli che la spiegazione esatta e completa non sarà mai alla portata della nostra comprensione terrena (della mia senz’altro no, per quanto capiti di convincersi di aver trovato la risposta ultima).

L’argomento è questo: nel karma non contano fattori quali la moralità e l’etica, i perché e i però: ogni azione dello stesso tipo ha pari valore e peso a prescindere da ciò che la muove; che sia fatta con l’intenzione di nuocere o a fin di bene o per necessità, non ha alcuna importanza ai fini del karma: le conseguenze, quali che siano, saranno le stesse.

Personalmente non credo che sia tutto così meccanico e scontato, che valga solo il principio di causa ed effetto o di mero accumulo. Questo ha senz’altro una valenza all’interno della dimensione psichica di questo piano di esistenza (e poi a suo modo la avrà nei piani superiori), per cui se carico una azione – ma direi anche solo una volontà – in uscita sto alimentando una azione equivalente o una conseguenza (anche se non identica e contemporanea) in entrata. Fra l’altro in questo le emozioni e l’intento (banalmente, l’energia) parrebbero avere un peso, quindi già avremmo delle variabili ad incidere.

Detto questo, il fatto è che esistono anche le ragioni e le influenze spirituali/divine, che nella mia cultura e nel mio credo sono ultraterrene (lo Spirito non è un agente materiale terreno). Questo vuol dire che le ragioni del mio Essere, o della mia anima, possono far variare le conseguenze su di me delle mie azioni (in qualunque momento, luogo, vita). In base a cosa? A seguito della combinazione di alcuni fattori.

I principali secondo me sono i seguenti:

– Consapevolezza di ciò che sto facendo (se consciamente sto cercando di danneggiare, ad esempio, non sarà lo stesso del caso in cui non lo sapessi pienamente).

– Motivazioni alla base delle mie azioni (se uccido per necessità o incidentalmente dopo essere stato aggredito, le implicazioni non saranno le stesse di una situazione in cui uccido pur sapendo chiaramente che potrei evitare di farlo).

– Ravvedimento/autentica richiesta di perdono (se capisco di essere stato mosso solo dal Male e, di puro cuore, chiedo perdono e/o interiormente risulto mutato, sarà diverso rispetto al caso in cui non lo capissi).

Tutto questo significa, in sostanza, che il mio livello di coscienza materiale e spirituale incide sulle conseguenze che le mie azioni terrene avranno su di me. In questa vita e, in qualche modo, nei successivi piani di esistenza.

IL KARMA: QUESTO CONOSCIUTO...
IL KARMA: QUESTO CONOSCIUTO…

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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