a cura di Giuseppe Aiello
“La musica non fa sorgere, nel cuore, nulla che non sia già lì. Colui il cui sé interiore è attaccato a una qualsiasi cosa diversa da Dio, è stimolato dalla musica al desiderio sensuale, ma colui che è interiormente attaccato all’amore di Dio è spinto, ascoltando la musica, a fare la Sua volontà… La gente comune ascolta musica secondo la loro natura, i novizi spirituali ascoltano con desiderio e stupore, mentre l’ascolto dei santi porta questi ultimi alla visione dei doni divini, e questi sono gli gnostici, per i quali l’”ascolto” è “contemplazione”. Ma infine c’è l’ascolto dello spiritualmente perfetto, al quale, attraverso la musica, Dio si rivela svelato…”– Suhrawardi (XIII secolo)

