a cura di Giuseppe Aiello
“Non c’è nulla nel mondo creato più forte della donna, in virtù di un mistero conosciuto solo da coloro che sanno in cosa è venuto all’esistenza il cosmo, e con quale movimento il Reale lo ha portato all’esistenza. Colui che prende in matrimonio [nākiḥ, cioè il maschio] è un ricercatore, e al ricercatore manca l’oggetto della sua ricerca. Colei che viene presa in matrimonio [mankūḥ, la femmina] è la persona ricercata, e ciò che è ricercato ha la potenza di essere oggetto di un tale desiderio, e ciò predomina [sul resto]. Così vi è stato chiarito il posto della donna tra le cose esistenti, cosa c’è nella Presenza divina che la custodisce, e perché essa é capace di manifestare una tale forza […] Dio ha fatto intendere la forza scelta per la donna nelle Sue parole riguardanti Aisha e Hafsa: ‘Se vi sosterrete a vicenda contro il Profeta, [sappiate] allora che il suo Padrone è Allah e che Gabriele e i devoti tra i credenti e gli angeli saranno il suo sostegno.Corano 66:4]. E tutto questo per competere in forza con due donne!”
–– Ibn Arabi, Futuhat, trad. S. Murata, Tao of Islam

