SUFISMO E SCIISMO

di Giuseppe Aiello

Secondo la Tradizione, l’esoterismo – così come l’essoterismo – procede direttamente dall’insegnamento stesso del Profeta. Nell’ Islam sunnita, per indicare l’insieme delle dottrine e delle pratiche esoteriche, si usa il termine tasawwuf (lett. “divenire un Sufi”), che non si trova né nel Corano né nella letteratura degli ahadith (le fonti primarie dell’Islam), e la cui effettiva origine rimane incerta ed è ancora oggi oggetto di dibattito. Secondo la visione più diffusa, esso avrebbe fatto riferimento a quelle persone che indossavano vestiti di lana. In sé non ci dice nulla riguardo al suo contenuto, ossia non c’è alcun riferimento diretto alla conoscenza o alla saggezza nel significato del termine, ma sembra indicare solo uno stile di vita ascetico e sobrio.

Questa parola fece la sua comparsa nella lingua dell’Islam verso la fine del II secolo dell’Egira, come testimoniato anche dallo storico Ibn Khaldun, secondo cui a partire dal II secolo «le persone dedite alla preghiera cominciarono a essere chiamati Sufiyya o Gente del Tasawwuf».

Il termine sufi, ossia la persona che pratica il tasawwuf, sembra es-sere etimologicamente anteriore a quest’ultimo, dal momento che la prima menzione del termine si deve ad Hassan al-Basri (642-728), che morì 110 anni dopo l’Egira. Secondo Abd al-Karim al-Qushayri, la parola sufi entrò nell’uso comune per la prima volta poco prima della fine del II secolo dell’Egira, dunque nell’VIII secolo d.C., mentre secondo Maulana Jami, la prima persona ad assumere il titolo di sufi fu Abu Hasham Kufi (morto nel 150 dell’Egira, ca 770 d.C.).

A ogni modo, come precisa Guénon, «nessuno può mai dichiararsi sufi, se non per pura ignoranza; così facendo dimostrerebbe infatti di non esserlo realmente, poiché tale qualità è necessariamente un “segreto” (sirr) fra il vero sufi e Allah; ci si può solamente definire mutasawwif, termine che si applica a chiunque sia entrato nella “via” iniziatica, a prescindere dal grado raggiunto; ma il sufi, nel vero senso della parola, è solamente colui che ha raggiunto il gradino più alto».

Storicamente i Sufi si sono raggruppati abbastanza tardivamente (verso il XII secolo) in organizzazioni chiamate ṭawaif (pl. di ṭaifa) o anche, con un termine più conosciuto, ṭuruq (pl. di ṭarīqa, “via”), dunque diversi secoli dopo il Profeta Muhammad, per cui non possono essere considerate come le uniche o più autentiche Vie alla realizzazione. Si tratta evidentemente di scuole che possono presentare metodi diversi (senza però alcuna divergenza dottrinale di fondo), venutesi a creare in virtù di determinate condizioni spazio-temporali, verosimilmente di natura politica e sociale, che hanno reso necessaria tale differenziazione, e financo distacco, rispetto al resto della comunità (ummah).

La loro nascita potrebbe essere stata una reazione all’esteriorismo e alla mondanizzazione della religione legata alle dinastie sunnite, nel tentativo di preservare e praticare – in maniera sistematica e organizzata – il vero Islam come conservato nella Rivelazione di Muhammad e tramandato ai suoi Compagni più stretti.

In breve, l’«interiorizzazione e intensificazione della fede e della pratica islamica» (Chittick) non erano originariamente indicate con il termine tasawwuf, né colui che segue la Via era originariamente chiamato sufi, né il ricollegamento iniziatico e la trasmissione dell’influenza spirituale (a cui consegue il lavoro su di sé che ognuno deve compiere nella maniera che più gli si addice, per rendere effettivo ciò che ancora è soltanto virtuale) erano (o possono tuttora essere) necessariamente limitati all’appartenenza a un Ordine (tariqa) sufi.

[estratto da: Giuseppe Aiello, “La Repubblica islamica dell’Iran alla luce della Tradizione” – Capitolo “Ordini sufi e Massoneria”, Irfan Edizioni]

SUFISMO E SCIISMO
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Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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