a cura di Martino Zeta
Così come avviene durante il processo educativo dei figli, dove i genitori insegnano loro il significato delle cose, è necessario che un insegnante mostri all’apprendista quale sia il proposito. Questa può essere la sfida più grande per chi inizia perché è molto difficile superare la resistenza dell’ego; richiede di abbandonare l’individualità e di riporre tutta la fiducia in chi guida. La sfida non è in ciò che si accetta, ma in ciò che non si può accettare. Non riuscire a trovare una guida non significa in alcun modo la fine della strada; si ha sempre la possibilità di andare avanti da soli. È un onore assumerci la responsabilità delle nostre azioni, prendere le redini del nostro destino nelle nostre mani.
È possibile andare avanti senza bisogno di essere spronati da nessuno ma bisogna riconoscere che per raggiungere questo obiettivo è necessaria una vera forza di volontà.
Chi ha già perso tutto è libero di provare qualsiasi cosa. Come la nascita, il risveglio della coscienza è anche un atto solitario; una volta che l’energia raggiunge una certa soglia, il potere stesso si fa carico di mettere il maestro sulla via dell’apprendista. Questa è la via, tutto il resto è un atto forzato che non porta ad alcun risultato. Quando l’apprendista si rende conto della sua situazione, inizia a mettere in atto un piano d’azione. La prima cosa è stabilire tecniche di risparmio energetico, ciò si ottiene eliminando tutto il superfluo, conservando solo lo stretto necessario. In seguito, organizza la sua vita in modo tale da predisporre il suo territorio immediato, come la casa, la scuola e il posto di lavoro come un campo di battaglia. Crea i propri esercizi in base all’ambiente disponibile e compie atti specifici che lo aiutano nel compito di spolverare la sua connessione con lo spirito. Quando l’apprendista entra nel mondo della stregoneria, si consacra al compito di risparmiare energia e di riordinare l’isola del tonal. Sono compiti monumentali, ma le tecniche del cammino del guerriero gli vengono in soccorso, così impara a tendere agguati a sé stesso; questo si ottiene mantenendo consapevolezza in pensiero, parola e azione. È solo quando si riesce a raggiungere l’equilibrio nella vita quotidiana che il cammino acquista chiarezza.
(Armando Torres – La Ragnatela Universale)

