a cura di Valentina Carnielli
Con il nome di «Walpurgisnacht» è conosciuta, nell’Europa centrale e settentrionale, l’orribile notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, in cui si pensa che il mondo si capovolga, le forze maligne si scatenino e gli spiriti dei morti possano rifluire temporaneamente sulla Terra.
Allora il manto di tenebre viene rischiarato dai falò accesi e invocata l’intercessione di santa Valpurga per allontanare le streghe e gli spiriti impuri.
–
La «Notte di Valpurga» di Gustav Meyrink è ambientata in una Praga più fantasmatica che irreale, in cui il passato si confonde con il presente, il sogno fluttua sulla superficie della realtà, prima di soverchiarla, e i personaggi non rimangono circoscritti entro i limiti, naturali e temporali apparenti.
–
Praga, in quei giorni, viene agitata da eruzioni di ostilità popolari, favorite dalla predicazione di un nichilista russo.
Per Meyrink le convulsioni sociali sono effetti di suggestioni, di possessioni psichiche collettive, suscitate da «infezioni spirituali» trasmesse da elementi occulti.
A questa aggregazione di germi maligni che, insinuandosi nella vuotezza delle anime, ne sviluppano il parassitismo, Meyrink impone il nome di «aweysha».
–
• tratto da «La Notte di Valpurga» di Gustav Meyrink – versione italiana di Julius Evola – Edizioni di Ar, 2017.

