LA SELETTIVITA’ NELL’APOCALISSE DI GIOVANNI

di Mike Plato

Origene pensava che tutte le creature, alla fine dei giochi, si salvassero, persino i demòni. Ergo, se io dovessi credere a questa soteriologia universale, mi chiederei a che mi serve una religione, o una via, o delle tecniche, o una mistica ascetica o un duro lavoro su di me. Tutto risulterebbe vano perché alla fine, in ogni modo, giungerò alla meta e Dio Padre mi riaprirà le sue porte. La visione di origene mi fa venire in mente un colossal cinematografico in cui milioni di attori hanno ruoli di buono o cattivo, per poi tornare tutti alla vita normale, terminata la lavorazione. Mi sa tanto che Origene era talmente in conflitto con gli gnostici da odiare la loro

Soteriologia selettivo-elitaria e quindi, per dispetto, formulare una ipotesi salvifica per cui tutti gli enti avrebbero beneficiato alla fine di una apokatastasis.

Ma a me pare che apocalisse sia molto selettiva nell’indicare che nella Gerusalemme entreranno in pochi.

LA SELETTIVITA' NELL'APOCALISSE DI GIOVANNI
LA SELETTIVITA’ NELL’APOCALISSE DI GIOVANNI

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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