di Mike Plato
Origene pensava che tutte le creature, alla fine dei giochi, si salvassero, persino i demòni. Ergo, se io dovessi credere a questa soteriologia universale, mi chiederei a che mi serve una religione, o una via, o delle tecniche, o una mistica ascetica o un duro lavoro su di me. Tutto risulterebbe vano perché alla fine, in ogni modo, giungerò alla meta e Dio Padre mi riaprirà le sue porte. La visione di origene mi fa venire in mente un colossal cinematografico in cui milioni di attori hanno ruoli di buono o cattivo, per poi tornare tutti alla vita normale, terminata la lavorazione. Mi sa tanto che Origene era talmente in conflitto con gli gnostici da odiare la loro
Soteriologia selettivo-elitaria e quindi, per dispetto, formulare una ipotesi salvifica per cui tutti gli enti avrebbero beneficiato alla fine di una apokatastasis.
Ma a me pare che apocalisse sia molto selettiva nell’indicare che nella Gerusalemme entreranno in pochi.

