IO SONO ILLIBERALE

di Rainaldo Graziani

Tertium non datur!

Non è difficile da capire ma so che è difficile per molti di Voi fare vostra, pubblicamente, questa affermazione.

Intendo con ciò incoraggiarvi, soprattutto di questi tempi, a dire esattamente, senza compromessi di sorta, ciò che Voi pensate.

Essere espressione di un “pensiero forte” fa di chi scrive un soggetto piacevolissimo da frequentre in privato (gran parte della mia quotidianità e occupata da numerosi incontri “in presenza”) e “spinoso”da da presentare in pubblici eventi.

Lungi dall’essere un cruccio o una delusione ciò non è dovuto a scelte strategiche o prudenziali, come spesso si vocifera, ma piuttosto ad una non ancora dichiarata appartenenza ad un “pensiero forte” anziché ad un “pensiero debole”.

Nulla di nuovo se non fosse che oggi occorra chiarezza verso se stessi prima ancora che verso gli altri.

A tale riguardo, per quanto mi concerne, quando anni fa mi fu richiesto di proseguire l’attività del CSON da parte di uno dei suoi fondatori, accettai non solo perchè lo ritenni un atto dovuto ma anche perchè questa “investitura” rappresentò per me e pochi altri una sorta di “vaccinazione” dai virus della Società Aperta e una sorta di immunità ideologica proprio da quello che ognuno di voi non ha timore di riconoscere come “pensiero debole”; che poi altro non è che una delle forme espressive del totalitariismo permissivo.

Vi chiederete quale sia il nesso di queste prime affermazioni con la malattia terminale che sta uccidendo l’Occidente, ebbene il nesso è racchiuso nella fallace e tragica convinzione, tutta occidentale, che il progresso sia determinato dal riconoscimento sempre più esteso dei cosìdetti diritti civili.

Più i diritti civili vengono riconosciuti più il paese è civile.

Più si riconoscono questi o quei diritti civili più ne nascono di nuovi in ansiosa ed urlante attesa di essere riconosciuti.

Lo Stato tuttavia più li legittima e più deve accondiscendere a legittimarne di nuovi e di più numerosi, e così “progredendo”, lo Stao si suicida. Si sfalda. Non riesce a finanziarli o renderli operativi. Si indebolisce e compie il proprio rito funebre.

La UE in tal senso ha creato degli efficienti strumenti di pressione e di controllo sulle democrazie recalcitranti o arretrate o ancora incrostate da ruggini identitarie o ancora intrise di usi e costumi secolarizzati e perciò resistenti.

Per confrontarsi su questo argomento occorre dunque fare un passo coraggioso.

Dovete scegliere senza se e senza ma se essere illiberali o accettare la Open Society.

Anche per coloro che, tra di noi, restano vittime della propria “sete di celebrità” vale il motto latino iniziale e finale di questa mia riflessione notturna.

Tertium non datur!

IO SONO ILLIBERALE
IO SONO ILLIBERALE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

Lascia un commento