di Giuseppe Aiello
“Leggi!” è stata la prima parola rivelata al Profeta, e dunque a tutti noi, da Allah. Un imperativo del verbo “karae”.
La parola “karae” ha il significato di “raccogliere il sangue benedetto nel grembo materno e poi espellerlo”, (un significato simile in Baqara 228).
Successivamente la parola cominciò ad essere usata con il significato di “accumulare qualcosa, distribuirlo, trasferirlo in altri luoghi”.
karaet’in-nâqatu è stato usato per le cammelle che rimangono incinte, portano il cucciolo nel grembo materno e lo danno alla luce.
Inoltre, la stessa parola è usata per” riunire lettere, parole, frasi o informazioni e trasmetterle a qualcun altro”. Questo è anche il motivo per cui viene usato nel senso di “lettura”. Tuttavia, sarebbe un torto alla parola “karae” se intenderla solo con “lettura”. ” La traduzione letterale di “leggere” è “tilâvet” in arabo. Ciò potrebbe essere approssimativamente tradotto come “leggere un testo già scritto”. Tuttavia, è chiaro che il Corano non contempla una lettura in questo senso. “
“Iqra” significa che il Profeta deve “far crescere” dentro di se qualcosa (conoscenza) e poi distribuirla, “dare alla luce”questa conoscenza. Questo è il dovere che gli è stato dato da Allah. Ciò è riscontrabile nei versi seguenti: Isrā / 14, 45, 93, 106; Nahl/98; A’ruf / 204; İnşikak / 21; A’la/6 ecc
Il nostro compito in questa vita è dunque di “leggere” la Realtà, con l’Intelletto (attraverso l’intuizione), con la mente (attraverso la ricerca e le argomentazioni razionali e logiche), con il cuore “emotivo” (attraverso la conoscenza, la gestione e il controllo delle nostre emozioni come gioia, tristezza, angoscia, speranza ecc), con il corpo (attraverso i cinque sensi). Dobbiamo ricevere, raccogliere questa conoscenza, farla crescere dentro di noi, e poi “partorirla”, trasmetterla al prossimo.

