a cura della Redazione
05.02.2024
Dal 2016 Craig Wright sostiene di essere il misterioso Satoshi Nakamoto. Se riuscirà a dimostrarlo in tribunale, la criptovaluta rischia di cambiare per sempre
Oltre a essere il padre fondatore delle criptovalute, Satoshi Nakamoto è un mistero.
Nell’ottobre 2008, Nakamoto ha regalato i bitcoin al mondo. Poi è scomparso, e a oggi nessuno sa ancora chi sia. In mezzo a tutte le speculazioni sulla sua vera identità, però, a un certo punto si è fatto avanti un uomo: Craig Wright, un informatico australiano che dal 2016 sostiene di essere la persona che ha creato la criptovaluta. E che ora dovrà dimostrarlo in tribunale.
Il 5 febbraio, presso l’Alta corte di giustizia del Regno Unito, si apre un processo che cercherà di verificare le affermazioni di Wright. La causa è stata intentata dal consorzio no-profit di aziende crypto e tecnologiche Crypto open patent alliance (Copa), in reazione a una serie di azioni legali avviate da Wright contro sviluppatori di bitcoin e altre parti, in cui l’informatico rivendica di avere dei diritti di proprietà intellettuale sui bitcoin in quanto creatore della criptovaluta.
Il Copa sostiene che il comportamento di Wright abbia avuto un “effetto dissuasivo“, ostacolando il progresso dei bitcoin e intimorendo gli sviluppatori. L’obiettivo del consorzio è ottenere una dichiarazione in cui si afferma che Wright non detiene i diritti d’autore del white paper che ha parlato per la prima volta del progetto e che non è l’autore del codice originale della criptovaluta, insieme a un’ordinanza che gli vieti di affermare il contrario. In sostanza, il Copa chiede al tribunale britannico di dichiarare che Wright non è Nakamoto.
Tratto da: Wired

