IL RITORNO DI PAZUZU

di Vincenzo Di Maio

Signore dei venti e figlio del dio Hanbi, Pazuzu è un nome che significa “l’impetuoso”, un daimon apotropaico, invocato in quanto capace di vincere tutti i demoni e specialmente la demonessa Lamaštu, corrispondente a Lilith della genesi biblica, la quale attacca le donne incinte e i neonati, motivo per cui è raffigurato da amuleti affissi nelle case e portati dalle donne gravide.

Pazuzu è rappresentato in forma terioantropica, ovvero come una combinazione di caratteristiche umane e di animali diversi: corpo umanoide, testa di leone, zampe di rapace per piedi e zampe di felino per mani, due paia di ali, e coda di scorpione, possiede il pene eretto terminante a testa di serpente e ha generalmente un braccio rivolto verso il basso e l’altro verso l’alto in segno di aggressione.

Le sue caratteristiche animali fanno pensare a una parentela con le divinità egizie Seth, Anubi e Bes, i primi due dèi dalla testa di canide associati ai venti e al mondo dei morti, e il terzo demone terioantropico protettore della casa e delle partorienti, proprio come Azrael, o Izrael, o Israel, l’angelo del Signore e della Morte rappresentato dal mondo biblico.

Altra corrispondenza è con Garuda, il veicolo di Vishnu della religione hindu, divino capostipite della stirpe degli uccelli che rappresenterebbe le formule ermetiche e magiche dei Veda, che grazie alle quali l’uomo può volare, ovvero innalzarsi verso i cieli divini.

IL RITORNO DI PAZUZU
IL RITORNO DI PAZUZU

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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