LA TIGRE E IL DRAGONE

di Giuliano Noci

Durante l’incontro di ieri 3 agosto 2024, la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza di migliorare l’accesso al mercato cinese e la tutela della proprietà intellettuale. Dal canto suo, Xi Jinping ha espresso la volontà di migliorare la cooperazione con l’Italia in settori come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale, affermando che la Cina aderisce alla via dello sviluppo pacifico senza ambizioni egemonistiche. Ha anche manifestato la speranza che l’Italia sostenga questa filosofia e giochi un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione tra Cina e Unione Europea. Possiamo dire che se l’obiettivo sembrava essere una genuflessione di rammarico per il ritiro dalla Via della Seta, Meloni ha portato a casa molto di più di un semplice perdono. Dall’ultimo incontro tra Meloni e Xi, molte cose sono cambiate. L’Italia ha abbandonato la Via della Seta senza politicizzarla e senza incorrere nelle ritorsioni commerciali cinesi. Meloni ha sottolineato l’importanza di garantire un interscambio commerciale libero, ribadendo che con la Cina occorre ragionare insieme per mantenere stabile il sistema di regole nel quale ci muoviamo. La missione di Meloni in Cina mira a ridurre il disavanzo commerciale e aumentare l’export italiano (sceso dell’11% a giugno 2024), attraendo investimenti cinesi in settori come l’industria tecnologica verde e le turbine eoliche, piuttosto che sulle auto elettriche. Nonostante le differenze e le sfide, entrambi i leader hanno dimostrato un impegno verso una cooperazione equilibrata e vantaggiosa per entrambe le nazioni. Perché questo avvenga, soprattutto sul fronte italiano, sarà però indispensabile che la Presidente del Consiglio crei una task force a Palazzo Chigi per gestire la fase di implementazione dei numerosi ma ancora astratti accordi sottoscritti a Pechino. In questa prospettiva, sarà importante far leva sul posizionamento logistico dell’Italia, che interessa molto a Pechino in quanto snodo privilegiato di accesso ai mercati del Vecchio Continente. Per essere ancora più chiari, dovremo far capire che la cooperazione su questo fronte avverrà se e solo se i cinesi apriranno per davvero le porte del loro enorme mercato con riferimento ai prodotti agro-alimentari, quelli chimici e farmaceutici che oggi trovano non pochi ostacoli nell’imponente burocrazia del Dragone. Speriamo dunque che gli incontri di questi giorni segnino l’inizio di una nuova era nelle relazioni tra Italia e Cina, così da smentire i profeti del catastrofismo. Occorre però tanta, tanta concretezza: altrimenti le parole rimarranno tali. Ne è piena la storia dei bilaterali con la Cina; non ne abbiamo bisogno!

LA TIGRE E IL DRAGONE
LA TIGRE E IL DRAGONE

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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