di Gianluca Reale
Friedrich Nietzsche, nella Genealogia della morale, sosteneva che il superuomo avrebbe approfittato delle debolezze intrinseche dell’ordine democratico per affermare la sua volontà di potenza, utilizzando le degenerazioni della democrazia come terreno per l’emersione del superuomo. Secondo Nietzsche, il cosmo è un campo di battaglia per la volontà di potenza, dove le forze si scontrano per prevalere l’una sull’altra (In fisica subatomica, si parla di “interferenza quantistica”). In modo analogo, Eraclito di Efeso concepiva il Logos come il principio ordinatore del cosmo, un fuoco che pervade ogni cosa e rappresenta l’essenza stessa del conflitto e della potenza. Inoltre, sia per Eraclito che per Nietzsche, l’ordine del cosmo dipende dal confronto tra opposti, che si affrontano per stabilire nuove gerarchie e valori.
È proprio in questo conflitto che la “bestia bionda predatrice” può imporsi, sfruttando le debolezze dei sistemi democratici per instaurare un nuovo ordine di valori. Similmente, le ideologie progressiste (come il “woke” e simili) rappresentano il terreno fertile in cui il superuomo può affermare il proprio dominio su ciò che ritiene debole, a patto che a una debolezza si contrapponga una forza.

