ESSERE PRONTI A SCENDERE DAVVERO DAL TRONO DELL’EGO

a cura di Giuseppe Aiello

Un re andò da un murshid col desiderio di imparare da lui.

Disse: “Mi vuoi accettare come uno dei tuoi discepoli? Mi piacerebbe così tanto essere annoverato tra i tuoi umili servi piuttosto che restare più a lungo sul mio trono”.

Il murshid acconsenti a prenderlo in prova dicendo: “Si, e il tuo primo compito sarà di prendere la spazzatura dalla casa e di buttarla in un certo posto fuori dalla città”.

Ebbene, ognuno dei discepoli sapeva che era un re che aveva spontaneamente rinunciato al suo regno; non era stato esiliato, non era fuggito dal trono, lo aveva lasciato volontariamente.

Essi provarono compassione per lui che si era messo alla prova in questo modo e un giorno tutti insieme decisero di dire al murshid: “Ti preghiamo, non pretendere ancora questa prova da lui. L’ha fatta per così tanto tempo!”.

Ma la risposta fu: “Non è ancora pronto per l’iniziazione”.

A un allievo che discuteva su questa cosa disse: “Bene, puoi metterlo alla prova in qualunque modo tu ritenga

giusto”.

E così, un giorno, mentre il re stava portando il cesto, uno dei giovani andò accanto a lui e urtandolo rovesciò il contenuto sul pavimento.

Il re guardò verso di lui e poi gli disse: “Se fossi stato ancora un re, avrei dovuto comportarmi verso di te come farebbe un re. Ma ora ovviamente, non lo sono, e non devo mostrare il mio carattere”.

Con ciò raccolse tutti i rifiuti, li ributtò di nuovo nel cesto e portò via tutto.

Questo venne riferito al murshid, ma egli disse: “Non vi ho detto che non è ancora pronto?”.

Nonostante ciò, uno degli allievi andò ancora dal maestro e gli chiese di essere gentile con lui e di affidargli un altro compito.

Ma lui rispose: “Mettilo ancora alla prova”.

E così il re dovette affrontare la stessa esperienza.

Questa volta il re non disse una parola, guardò soltanto chi lo aveva offeso per un istante e di nuovo raccolse i

rifiuti, li ributtò nel cesto e se ne andò per la sua strada.

Quando anche questo venne riferito al murshid, di nuovo disse: “Non è pronto, non è pronto”.

Quindi la stessa cosa venne fatta una terza volta.

Questa volta il re non solo rimase in silenzio, ma raccolse la spazzatura senza neanche guardare la persona che l’aveva rovesciata.

E quando il murshid lo venne a sapere rispose: “Ora è pronto; ora il momento è arrivato…”.

ESSERE PRONTI A SCENDERE DAVVERO DAL TRONO DELL’EGO
ESSERE PRONTI A SCENDERE DAVVERO DAL TRONO DELL’EGO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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