LE PIANTE NELL’ISLAM

di Giuseppe Aiello

Nel periodo estivo, in cui migliaia di ettari di boschi bruciano, nella maggior parte dei casi per perversa e cattiva volontà dell’uomo, ricordiamo che la tradizione islamica è ricca di riferimenti alla nostra responsabilità come musulmani di agire come custodi dell’ambiente. Il Corano ha anche numerosi passaggi che descrivono i rigogliosi giardini e gli alberi del cielo, sottolineandone il valore non solo in questo mondo ma anche nell’aldilà.

Ci sono diversi detti del Profeta Muhammad (SAW) che mettono in relazione l’importanza degli alberi e delle piante nell’Islam.

1. Piantare alberi è considerato un atto di carità (sadaqa) e il piantatore riceve benedizioni da tutti coloro che ne beneficiano:

Il Messaggero di Allah (ﷺ) disse: “Non c’è nessuno tra i musulmani che pianti un albero o interri dei semi, da cui un uccello, o una persona o un animale trarranno cibo e altri benefici, che non riceva per ciascuno di essi delle benedizioni”.

2. Gli alberi devono essere trattati con rispetto e non essere danneggiati inutilmente:

“Stavo lanciando pietre contro una palma da datteri appartenente ad alcuni Ansar. Mi hanno portato con loro al Profeta (ﷺ), che disse: “O Rafi’! Perché stavi lanciando pietre contro la loro palma da datteri?'” Ho detto: ‘Per fame, o Messaggero di Allah!”. Disse: ‘Non lanciate loro delle pietre, ma mangiate ciò che cade o che potete raccogliere con mano.”.

Dunque anche la raccolta dei frutti deve essere compiuta nel rispetto dell’albero (pensiamp oggi ad esempio all’azione degli scuotitori per le olive che in alcuni casi causano dolore alla pianta…).

3. Il Profeta aveva anche un profondo legame spirituale con gli alberi:

Il Profeta (ﷺ) era solito stare in piedi accanto a un albero o a una palma da datteri il venerdì. Poi disse uno degli Ansari. “O Messaggero di Allah (ﷺ)! Facciamo un pulpito per te?” Lui rispose: “Se lo desiderate”. Allora gli fecero un pulpito, e quando fu venerdì, si diresse verso il pulpito (per pronunciare il sermone). Il dattero cominciò a piangere (trasudare), quindi Il Profeta (ﷺ) discese (dal pulpito) e lo abbracciò. Il Profeta (ﷺ) disse: “Piangeva per la mancanza di ciò che sentiva della conoscenza religiosa che gli veniva data vicino”.

4. Il Profeta usò gli alberi anche come metafora per descrivere i musulmani credenti:

Eravamo con il Profeta (ﷺ) e gli furono portati datteri freschi di una palma. A quel punto disse: “Tra gli alberi c’è un albero che somiglia a un musulmano”. Avrei voluto dire che era la palma da datteri, ma poiché ero la più giovane di tutti (di loro) sono rimasta zitta. E poi il Profeta (ﷺ) disse: “È la palma da datteri”.

5. Ci sono anche diversi riferimenti agli alberi nell’aldilà in contesti sia positivi che negativi:

Il Profeta disse: “Per chiunque dica: ‘La gloria è ad Allah, il Magnifico, e con la Sua lode (Subhan Allahil-Azim, Wa Bihamdih)’, viene piantata una palma da dattero in Paradiso”.

Riguardo a 17.60 –

[Ricorda] quando dicemmo: «In verità il tuo Signore ti protegge­rà dagli uomini. E la visione che ti abbiamo dato, altro non è che una tentazione per le genti – come del resto l’albero maledetto nel Cora­no». Noi minacciamo, ma [ciò] non serve che ad accrescere la loro ribellione”.

L’Albero maledetto di Az-Zaqqum, è un albero amaro pungente che cresce nel fondo dell’Inferno di cui si parla spesso nel Corano (XXXVII, 62-68; XLIV, 43; LVI, 52). I disgustosi frutti di quest’albero saranno infatti cibo dei dannati e tormento dei loro visceri. I pagani schernivano la Parola di Allah affermando che in mezzo ad un fuoco che fonde pietre e metalli nessun albero potrebbe crescere.

Tanto ci sarebbe poi da dire sul ricco simbolismo dell’albero.

A ogni modo, in generale ció che possiamo imparare da questi Hadith è che piantare e mantenere gli alberi è un atto di fede molto meritorio. Come tutta la creazione, gli alberi dovrebbero essere rispettati e rappresentare i segni di Allah.

Nella Surat Al-Hajj, Allah dice: “Non vedi che ad Allah si prostra chiunque sia nei cieli e chiunque sia sulla terra e il sole, la luna, le stelle, le montagne, gli alberi, le creature che si muovono e molti altri? (Corano 22,18). Agli alberi viene data una menzione speciale poiché Allah li ha creati come uno dei tanti segni della Sua esistenza.

Quando ci troviamo in un parco o in un bosco, prendiamoci qualche minuto per riflettere sulla bellezza della loro statura, sulla complessità del loro ciclo di vita e sulle benedizioni che conferiscono a noi e agli altri animali.

LE PIANTE NELL’ISLAM
LE PIANTE NELL’ISLAM

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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