IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO

a cura di Anthony Kospan

In una notte senza luna un derviscio, passando vicino a un pozzo prosciugato, sentì un grido: una voce cavernosa chiedeva aiuto. “Chi c’è laggiù?”, chiese il derviscio, sporgendosi. “Sono un grammatico e, poiché non conosco la strada, sono caduto inavvertitamente in questo profondo pozzo dove mi trovo ora, praticamente immobilizzato”, rispose la voce.
“Tieniti, amico, vado a prendere una scala e corda”, disse il derviscio.
“Un momento, prego”, rispose il grammatico. “La tua sintassi e la tua pronuncia sono difettose; ti prego di correggerle”.

“Se questo è così importante per te, più importante dell’essenziale”, gridò il derviscio, “allora è meglio che tu rimanga lì dove sei finché io non imparo a parlare correttamente”.

E proseguì per la sua strada.

Questa storia è stata raccontata da ]alaludin Rumi grande poeta Sufi.

La si può trovare nel Munaqib El-Arifin di Aflaki pubblicato in Inghilterra nel 1965.

Alcune delle storie ivi contenute non sono altro che meravigliose favole, mentre altre sono fatti storici.

Altre ancora appartengono a quella strana categoria che i Sufi chiamano “storie illustrative”: una serie di eventi combinati per mettere in evidenza dei processi psicologici.

Tratto da: Tony Kospan BLOG

IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO
IL GRAMMATICO ED IL DERVISCIO

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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