di Giorgio Massara
La comunicazione ha le sue leggi precise e, come un’ellisse, ha due fuochi: l’informazione e la disinformazione, il vero e il falso che vanno miscelati “alchemicamente” e tenuti in equilibrio, il più possibile, tra loro, rendendo indistinguibile l’uno dall’altro, premessa necessaria per il raggiungimento degli scopi che ci si prefigge.
Informazione e disinformazione devono andare sempre di pari passo, armoniosamente fuse al punto tale da essere indistinguibili: esse sono lo Yin e lo Yang del Tao.
Sun Tzu definisce – nell’ “Arte della guerra” – questa armonia “matassa divina”.
Gli elementi in gioco sono fondamentalmente due e cioè la presunta oggettività del “reale” e la sua possibile falsificabilità.
Se si vuole comunicare efficacemente, occorre tener presenti questi criteri base generali.
Va tenuto inoltre presente anche il fatto che interpretare il pensiero cinese utilizzando le categorie aristoteliche ed il principio di non contraddizione sarebbe un’autentica ingenuità, un po’ come usare le prove dell’esistenza di Dio formulate da Sant’Anselmo e da San Tommaso per inquadrare la spiritualità estremo-orientale.

