a cura di Hanieh Tarkian
“L’omphalos, la pietra sacra, non è una ingenua figurazione della forma del mondo; il suo significato in greco di ombelico riconduce in genere – come si è detto – all’idea di “centro”, di “punto di stabilità”, in relazione, anche, con ciò che si può chiamare la geografia sacra: la “pietra sacra” appare spesso ritualmente in luoghi scelti – non a caso – come centri tradizionali in relazione ad un dato ciclo storico o ad un dato popolo – e ciò, col significato soprattutto di “fondamento dall’alto” quando, come spesso fu il caso, la pietra è “dal cielo” ossia un aerolito. A tale riguardo siano ricordati il lapis niger dell’antica tradizione romana e the stone of destiny, la pietra fatidica parimenti nera delle tradizioni celtico-britanniche, importante per la virtù, ad essa attribuita, di indicare i re legittimi. È lo stesso ordine di idee per cui in Wolfram von Eschenbach il Graal, come misteriosa pietra divina, ha anche il potere di rivelare chi è degno di rivestire la dignità regale” (J. Evola, Rivolta contro il Mondo Moderno).
È molto interessante al riguardo il fatto che a La Mecca, presso la Ka’bah, luogo sacro per i musulmani, vi sia la Pietra Nera, che secondo le tradizioni islamiche Adamo ha portato con sé dall’Eden (quindi è una pietra paradisiaca) e riguardo a cui il Profeta disse: “La pietra nera è la “mano destra” di Dio sulla terra, chi la sfiora è come se sfiorasse la “mano” di Dio”. Inoltre si narra che quando si manifesterà il Mahdi presso la Ka’bah, egli si appoggerà alla pietra nera.

