EVOLA: L’ISLAM E LA GUERRA SANTA

a cura di Fronte di Resistenza al Mondialismo

“Nella tradizione islamica vengono distinte due guerre sante, l’una è la grande guerra santa, l’altra la piccola guerra santa. […] La grande guerra è di ordine interno e spirituale; l’altra è la guerra materiale, quella che si combatte all’esterno contro un popolo nemico […]. La grande guerra santa sta alla piccola guerra santa come l’anima sta al corpo […] La grande guerra santa è la lotta dell’uomo contro i nemici che egli porta in sé. Più esattamente, è la lotta del principio più alto dell’uomo contro tutto quel che in lui vi è di soltanto umano, contro la sua natura inferiore e ciò che è impulso disordinato e attaccamento materiale. […] Come brama e istinto animale, come molteplicità incomposta di impulsi, come limitazione trepida dell’Io fittizio, quindi anche come paura, debolezza e incertezza – il nemico che resiste, “l’infedele” in noi va abbattuto e ridotto in ceppi: questa essendo la condizione per raggiungere l’interna liberazione, la rinascita in una unità più profonda con sé stessi, la pace nel senso esoterico e trionfale di cui si è già detto. […] Le situazioni esteriori della vicenda guerriera determinano un affioramento del nemico interiore, il quale come istinto animale di conservazione, paura, inerzia, pietà o passione, oppone una rivolta e una resistenza che chi combatte deve vincere all’atto stesso di scendere in campo a combattere e a vincere il nemico esteriore o il barbaro”.

Nella visione islamica la gnosi corretta consiste nel mettere Iddio al primo posto in qualsiasi azione, abbandonando le inclinazioni egoistiche e concupiscenti. Tuttavia ciò è molto difficile, ed è anche per questo che la lotta interiore volta a purificare la propria intenzione viene definita grande guerra (contro il proprio “Io fittizio” come lo definisce Evola), lotta che l’individuo deve sempre affrontare, mentre la lotta sul campo di battaglia riguarda solo un luogo e un tempo specifici. L’essere umano deve pertanto essere in grado di dare un colore divino a tutte le sue azioni.
La gnosi del vero combattente è fondata sulla centralità di Dio, qualsiasi azione viene compiuta per soddisfarLo e riuscire così a raggiungere la propria realizzazione spirituale, non temendo nessuno tranne Iddio, non avendo altra priorità che Lui e in questo senso amando se stessi nel vero significato della parola, ossia amarsi per realizzarsi esistenzialmente. Il Corano afferma: “Trasmettevano i messaggi di Dio, Lo temevano e non temevano altri che Iddio” (33:39). Non temere altri che Dio si trasmette poi in coraggio in qualunque momento della propria vita.

EVOLA: L'ISLAM E LA GUERRA SANTA
EVOLA: L’ISLAM E LA GUERRA SANTA

Pubblicato da vincenzodimaio

Estremorientalista ermeneutico. Epistemologo Confuciano. Dottore in Scienze Diplomatiche e Internazionali. Consulente allo sviluppo locale. Sociologo onirico. Geometra dei sogni. Grafico assiale. Pittore musicale. Aspirante giornalista. Acrobata squilibrato. Sentierista del vuoto. Ascoltantista silenziatore.

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